Buonarroti, controlli statici sulla tenuta delle vetrate

TIRRENO PISA Pagina: 12

Buonarroti, controlli statici sulla tenuta delle vetrate

Il responsabile della sicurezza: «Edificio vecchio, vanno verificati gli ancoraggi» Sotto la lente anche pannelli, infiltrazioni e lo scollamento delle colonne portanti.

Era il vetro la cifra stilistica di un’opera proiettata nel futuro. Quel tratto distintivo di un’architettura avveniristica, a distanza di quasi 40 anni, è ora la spada di Damocle di una struttura da rottamare. L’avanguardia del passato che diventa fardello del presente.
Sono le vetrate il fronte capace di offrire una vulnerabilità che per il liceo Buonarroti significa mettere a repentaglio l’incolumità di studenti, personale amministrativo e docenti. Oltre un migliaio di persone che ogni giorno devono stare con il naso all’insù e le dita incrociate. La riunione fissata per oggi in prefettura, con i tecnici della Provincia e i vigili del fuoco, dovrebbe concludersi con una soluzione tampone dopo il crollo di una lastra di vetro di 2 metri alle 10,40 del 17 marzo scorso che ha portato alla chiusura del laboratorio linguistico e di un’aula attigua. Verifiche statiche. Non bastano i controlli a vista. La tenuta statica deve essere effettuata con misurazioni e apparecchiature ad hoc. È la raccomandazione dell’architetto Massimiliano Boschi, responsabile del servizio prevenzione e protezione dell’istituto, dopo la ricognizione svolta nel liceo all’indomani del crollo. «L’evento è imputabile alla vetustà sia delle strutture di ancoraggio che delle lastre vetrate – scrive nella relazione il professionista -. Le dilatazioni termiche della struttura negli anni hanno prodotto un deterioramento che ha determinato il collasso improvviso di una porzione della vetrata. Considerato che lo stesso tipo di vetri è presente nell’aula a fianco, le due aule sono state dichiarate inagibili in attesa dell’intervento di sostituzione delle vetrature». Per l’architetto, visto che nell’edificio sono presenti numerose pareti vetrate, «si rende indispensabile una verifica di stabilità. Tale verifica non può essere solo ed esclusivamente di tipo visivo da terra ma dovrà essere eseguita in modo dettagliato analizzando i singoli ancoraggi della parete vetrata alle strutture murarie che nel tempo (considerata la vetustà dell’edificio) potrebbero aver subito un processo di deterioramento che ne diminuisce l’efficacia». Pareti vetrate a rischio. La priorità nelle verifiche riguardano le pareti vetrate più estese che si trovano in prossimità dell’ingresso, lato segreteria, sulla scala di collegamento al piano primo e le pareti lato auditoriurn e chiostra interna dove alcuni vetri sono rotti e staccate le guarnizioni di fissaggio. Finestre nel mirino. A questo va aggiunto il precario stato di manutenzione della quasi totalità delle finestre presenti nelle aule dei piani primo e secondo, dove a seconda della tipologia di finestra, «sono presenti problematiche più o meno gravi legate alla stabilità dell’anta, alla possibilità di areazione, all’ altezza del parapetto inferiore a 100 cui che rappresenta quindi un grave pericolo di caduta dall’alto». Nella lista di quello che non va l’architetto inserisce anche le infiltrazioni capaci di compromettere l’agibilità di alcuni ambienti scolastici come un’aula al piano terra e in prossimità della scala di collegamento con il piano primo, così come nei locali di segreteria.
Pannelli e infiltrazioni. Ci sono poi i pannelli del controsoffitto e un pannello di tamponamento laterale che sono pericolanti e diverse infiltrazioni vicino ali’ impianto elettrico. Se si guarda il complesso mettendosi all’ingresso si vede, infine, lo scollamento delle colonne portanti tra il blocco principale e l’ala nuova dell’edificio.
Scrive l’architetto: «Tale situazione evidenzia un problema statico strutturale che deve essere indagato al fine di stabilire se il processo di “movimento” della struttura è in evoluzione e in che modo tale situazione si riflette sulla stabilità dell’ edificio anche in relazione alla sua vulnerabilità alle azioni sismiche».
Le vetrate che hanno collassato nel laboratorio linguistico e i frammenti finiti sulle sedie Lo scollamento delle colonne portanti dei complesso “Marchesi” che ospita il “Buonarroti”

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