Cgil, minoranza all’attacco «Faremo vera opposizione»

mercoledì 23 aprile 2014, TIRRENO PISA Pagina: IV

Cgil, minoranza all’attacco «Faremo vera opposizione»

Dopo il congresso provinciale i rappresentanti della mozione Cremaschi alzano la voce: «Dirigenti appiattiti sul governo, mobilitazione anche in città»

«Sindacalisti “veri” unitevi». La minoranza interna alla Cgil lancia una sorta di appello a quanti si riconoscono nei valori di Giuseppe Di Vittorio (storico segretario confederale) per riuscire anche a Pisa a organizzare «l’opposizione a un sindacato non autonomo dai governi, soprattutto del Pd, e che non organizza ciò per cui è nato: la resistenza sociale. Allora a che serve?». Non fanno sconti Riccardo Antonini, Federico Oliveri e Giusi Di Pietro, che parlano di «rivoluzione sindacale»: il primo è il coordinatore regionale della mozione “Il sindacato è un’altra cosa”, che ha per primo firmatario Giorgio Cremaschi; gli altri due sono nel direttivo provinciale rispettivamente di Flc e Fiom e sostengono lo stesso documento d’opposizione presentato al congresso nazionale. 1 tre rivendicano di essersela giocata «soli contro tutto e tutti» al congresso provinciale; denunciano che nel più grande sindacato italiano c’è bisogno di «più democrazia e trasparenza», non di una «dirigenza debole e rinunciataria»; infine lanciano una serie di iniziative contro il Testo unico sulla rappresentanza e contro il job Act del governo Renzi, che fa «mancette elettorali e spot pubblicitari».
Senza mai pronunciare la parola brogli e senza lanciare accuse, i rappresentanti di “Il sindacato è un’altra cosa” fanno solo notare che nelle 228 assemblee (su 724 svolte in tutta la provincia) che sono riusciti a coprire, hanno partecipato il 42% degli aventi diritto; nelle altre, «dove materialmente era impossibile essere presenti», l’affluenza è stata del 94%. Di chi la colpa di questa «discordanza? Di regole balorde che non abbiamo sottoscritto, in base alle quali pur avendo pari dignità eravamo sfavoriti: c’erano posti in cui le procedure di voto sono durate oltre 48 ore, con seggi vaganti».
Ecco perché gli uomini della mozione Cremaschi vedono «i valori del vero sindacalismo non declinati» da chi segue la linea di Susanna Camusso: anzi, nella mozione di maggioranza non «c’è l’antitesi alla precarizzazione ulteriore, il rifiuto della competizione al ribasso sui diritti» e non c’è nemmeno «la possibilità di far valere queste posizioni che sosteniamo». La soluzione è una chiamata a raccolta di tutti coloro che sono in minoranza anche in altre sigle, di chi da poco ha preso la tessera e di chi, al contrario, l’ha stracciata deluso: a breve con volantinaggi nei luoghi di lavoro si conosceranno gli appuntamenti. Per altre informazioni: opposizionecgilpisa@ gmail. com.

Gianluca Campanella

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