Colorificio, evitare lo sgombero coatto

TIRRENO PISA, pagina VII (L’INTERVENTO di Simonetta Ghezzani)
In questi giorni sta per chiudersi una fase decisiva per l’esperienza del Colorificio Toscano: il Tribunale di Pisa deciderà se accogliere o meno l’istanza di sequestro dello stabile di via Montelungo 70, occupato circa un anno fa da un cartello di associazioni e movimenti pisani per svolgere attività a carattere socioculturale per l’intera città.
Il Municipio dei Beni Comuni è una esperienza pilota a livello nazionale nello sviluppo dell’associazionismo di base che in questo anno ha dato vita a iniziative culturali e modalità esemplari di riuso di un edificio già sede di attività produttive, da tempo lasciato nell’abbandono dalla proprietà.
Sinistra Ecologia Libertà si impegna affinché non si arrivi allo sgombero coatto degli occupanti, viceversa persegue la via della mediazione e del dialogo tra il Comune e le associazioni con lo scopo di giungere ad una soluzione condivisa che salvaguardi un’esperienza importante per la città e conduca al riconoscimento del valore sociale delle attività che in questo anno sono state portate avanti in quel luogo.
D’altra parte, la richiesta di variante urbanistica avanzata nel mese di luglio dalla proprietà, volta a trasformare le aree attualmente occupate dallo stabilimento in aree edificabili, è per noi irricevibile visto che contrasta sia con il piano De Lucia che con la destinazione d’uso attuale: la città non ha bisogno di trasformare in aree edificabili tutti i siti industriali. Ila bisogno di aree produttive, di verde, di spazi di aggregazione e sociali.
L’idea che l’interesse collettivo viene prima di tutto e che in esso deve trovare un limite la proprietà privataci convince Del resto è quanto afferma anche la Costituzione
Siamo consapevoli che sono in campo sia a Pisa che a livello nazionale idee che vedono nel ricorso alla Costituzione un anodo per uscire dalla crisi oltre i dogmi della politica neoliberista che ha orientato i governi degli ultimi anni e che ha inasprito la crisi e la recessione economica.
L’idea che l’interesse collettivo viene prima di tutto e che in esso deve trovare un limite la proprietà privata ci convince.
Pensiamo che questo sia il terreno politico su cui giocare per tutelare i diritti fondamentali delle persone, soprattutto in questa gravissima crisi.
Pensiamo altresì che debbano essere affinati gli strumenti giuridici a disposizione degli amministratori locali affinché si possa con coraggio, ma anche con senso di responsabilità, intraprendere la strada della tutela e dell’allargamento dei diritti sociali.
Non pensiamo che il governo delle larghe intese possa procedere in questo senso. C’è bisogno di un cambio di rotta generale a livello nazionale ed europeo.
Il nostro spazio politico e il nostro impegno sono a disposizione, in un percorso al quale in tanti possono e debbono partecipare.

Consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà a Pisa

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