Don Prodi: «Non si può fare finta. che i bambini rom non esistano»

venerdì 19 settembre 2014, NAZIONE PISA Pagina: 9

Don Prodi: «Non si può fare finta che i bambini rom non esistano»

«NON HO alcun titolo a parlare, intervengo solo da cittadino, profano e ignorante». Ma è il suo cognome a pesare: Sergio Prodi, nipote dell’ex presidente del consiglio Romano, figlio del fratello dell’ex premier, Giovanni, per lunghi anni docente di matematica nel nostron ateneo. Così come pesa la sua «professione»: Don Sergio Prodi, cappellano dell’ospedale di Cisanello. La sue parole a sostegno dei bambini del campo rom della Bigattiera (dichiarato abusivo e in fase di smantellamento) non sono parole qualunque: «Come fa il Comune a non prendere atto del fatto che queste persone vivono in Italia e in particolare a Pisa? Forse qualcuno spera che un mattino se ne tornino tutti in Macedonia e all’improvviso spariscano togliendo ogni pensiero?».
PAROLE, queste, che don Sergio Prodi ha voluto spendere per i bambini della Bigattiera e che sono state diffuse dal Comitato nato qualche mese fa coinvolgendo nella mobilitazione personaggi del mondo accademico, della politica e della cultura. Chiare le richieste: luce e acqua ma, soprattutto, uno scuolabus per portare i bambini (una quarantina) in classe come stabilito, dopo la sospensione del servizio decisa da Palazzo Gambacorti, anche da un ordine del giorno del consiglio comunale datato 1 agosto.
«QUELLO che vorrei conoscere è il progetto che le istituzioni hanno pensato per queste persone, perchè tali sono, e non va mai dimenticato – prosegue don Sergio Prodi – perchè non coinvolgerle in un cammino di integrazione con l’aiuto della società civile? Perchè non chiedere aiuto alla Regione, alla Comunità Europea, a chiunque, ma cercando comunque un percorso “positivo”?». SENZA, comunque, dimenticare il rispetto delle regole, questo don Sergio Prodi lo dice chiaramente: «E’ necessario e giusto essere esigenti. Chi non è in grado o non vuole accettare le regole del paese in cui ha scelto di vivere, non può e non deve restarci. In ogni caso, ogni essere umano ha diritto di vivere in un luogo dignitoso. Cosa che il campo della Bigattiera ormai non è più. Non ci sono le condizioni igieniche perchè lo sia». E poi c’è la questione scuolabus. Lo stop è scattato nel 2011 , numerose le denunce per inadempienza scolastica a carico delle famiglie. NEL 2012 viene poi sospesa la fornitura di elettricità «dopo che i vigili del fuoco – ricostruisce il comitato – rilevano un impianto non a norma, a rischio folgorazione. Con l’elettricità anche le pompe dell’autoclave non funzionano più. Ma il campo continua ad essere popolato, ci sono i bambini, si manifestano infezioni cutanee e malattie respiratorie». «Come si fa a fare finta che queste persone non esistano per me è un mistero – conclude don Sergio Prodi – e se Pisa non riesce a sostenere il carico di questa popolazione, che chieda un aiuto concreto. Serve una ridistribuzione di presenze e risorse. Ma subito, senza aspettare oltre».

Francesca Bianchi

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