Dubbi sul calcolo dei seggi, tutto dipende dai decimali

IL TIRRENO PISA, pagina II (di Danilo Renzullo)
Al centrosinistra potrebbero andarne 19 invece di 20 La questione non chiarita nemmeno dalla giurisprudenza
Sul nuovo consiglio comunale aleggiano ancora molti dubbi. Da un lato, le “classiche” contestazioni che si sono avute durante lo spoglio, con il riconteggio delle schede possono cambiare il numero di preferenze degli eletti (e in alcuni casi anche i nomi che entreranno a Palazzo Gambacorti), dall’altro potrebbero mutare anche i numeri di governo della città dei prossimi cinque anni. L’attribuzione di 20 seggi alla maggioranza e di 12 all’opposizione non sembra essere così scontata e potrebbe finire nel mirino di qualche candidato escluso dal consiglio comunale.
Il premio di maggioranza (60%) pone infatti alcuni problemi “matematici”. Dal calcolo del premio di maggioranza con il numero di posti disponibili in consiglio comunale (32) il risultato è 19,2 e non 20 (il numero di consiglieri attributo alla maggioranza). Per prassi i decimali dovrebbero essere arrotondati per difetto, visto che non raggiungono la soglia dello 0,5. Dall’altro lato, il numero di consiglieri dell’opposizione è pari a 12,8 e (per prassi) dovrebbe essere arrotondato per eccesso a 13.
La questione, su cui la giurisprudenza non ha mai fatto piena luce, nasce a seguito del taglio dei consiglieri negli enti locali, deciso per far fronte agli eccessivi costi della politica. I consigli comunali e quelli provinciali, in particolare, sono stati ridotti del 20%. Se fino apochi anni fa il problema non si poneva (i “posti” in consiglio comunale erano 40 e dal calcolo con il premio di maggioranza risultavano sempre numeri interi) lo “snellimento” dei consigli dal 2011 ha provocato invece esiti con numeri decimali. Per i Comuni fino a quindicimila abitanti il Testo unico degli enti locali (Tuel) presenta una chiara regolamentazione, con indicazioni per l’arrotondamento: «Alla lista collegata al candidato alla carica di sindaco che ha riportato il maggior numero di voti sono attribuiti due terzi dei seggi assegnati al consiglio, con arrotondamento all’unità superiore qualora il numero dei consiglieri da assegnare alla lista contenga una cifra decimale superiore a 50 centesimi», si legge all’articolo 71 comma 8 del Tuel. Per i Comuni di media grandezza (è il caso di Pisa) o comunque superiore a l5mila abitanti il Tuel fissa solo il premio di maggioranza, ma non specifica alcuna prassi da seguire riguardo agli arrotondamenti. La non chiarezza ha provocato una serie di ricorsi in molti Comuni. Una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso anno prevede l’arrotondamento per difetto, garantendo 19 consiglieri alla maggioranza e 13 all’ opposizione. Uno degli ultimi pronunciamenti del Consiglio di Stato riguarda un contenzioso tra maggioranza e opposizione al Comune di Perugia e la sentenza stabilisce invece «che qualora la coalizione non abbia ottenuto “almeno” il 60% dei seggi questa percentuale le deve essere comunque attribuita. La volontà del legislatore è quindi chiara nell’attribuire alla coalizione collegata al candidato sindaco eletto non meno del 60% dei consiglieri spettanti al Comune, per evidenti motivi di goveinabilità, che il legislatore ha ritenuto prevalenti». Insomma la governabilità prevale sulla matematica. Sull’interpretazione della norma di attribuzione dei seggi c’è però ancora grande confusione, qualcuno ne potrebbe approfittare e un consigliere della maggioranza potrebbe lasciare con grande anticipo Palazzo Gambacorti.

Montano (Pdci) «Il risultato è negativo»
«Negativo». Salvatore montano (nella foto) non usagiri di parole per commentare il risultato del Pdci (454 voti, 1,29%).«Ë mancata la continuità di lavoro rispetto a qualche anno fa, ma il partito non è morto. Purtroppo nel nuovo consiglio comunale non ci sarà nem meno un comunista», sottolinea montano che si rammarica per la mancata alleanza con “una città in comune”e Rifondazione comunista. «sel dice ? non è stata l’unica forza politica a non aver voluto fare l’accordo per formare una grande aggregazione di sinistra unita, neppure il Prc e la lista di Auletta hanno voluto l’accordo con i comunisti». Per un errore tipografico nell’edizione di ieri dei nostro giornale è stato omesso il risultato elettorale del Pdci. La lista ha ricevuto 454 voti pari all’1,29%, mentre montano ne ha avuti 571 (1,47%).

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