Forno crematorio di Pisa: ritardi e sprechi per un’opera di civiltà

La realizzazione del forno crematorio, della sala del commiato e del giardino per la dispersione delle ceneri rappresentano l’ennesimo caso di cattiva amministrazione della cosa pubblica: errori progettuali e ritardi, con conseguente sperpero di denaro pubblico, per garantire un importante servizio…e a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini e le cittadine.

A seguito di una nostra interpellanza, discussa nel corso dell’ultimo consiglio comunale, in cui chiedevamo conto delle criticità e dei ritardi nel completamento di questi interventi, l’amministrazione ha dovuto infatti ammettere una doppia colpevolezza e mancanza: da un lato progetti più volte sbagliati su cui si è dovuto intervenire aggiungendo risorse su risorse, e dall’altro pesanti ritardi nei tempi di conclusione dei lavori. Infatti per quanto riguarda il forno crematorio una volta realizzata la platea su cui doveva poggiare la struttura si è stati costretti a rifarla perché non ne reggeva il peso. Successivamente quando il forno è stato messo in funzione ci si è accorti che servivano spazi più ampi nei locali per rispettare le norme in materia di sicurezza (scarso ricambio d’aria) e da qui nuovi disservizi e spese aggiuntive per l’ampliamento dei locali. Ma era così difficile prevederlo prima? Il risultato è che ad oggi il forno crematorio funziona ad un regime ridotto ed occorrerà investire ulteriori risorse. Nel frattempo per quanto riguarda la sala del commiato e il giardino per la dispersione delle ceneri è tutto fermo e non c’è una previsione su quando partiranno i lavori: fino ad oggi infatti era impossibile procedere con le gare a causa della mancante documentazione progettuale. Da parte nostra vogliamo andare in fondo e sapere rispetto al progetto iniziale del forno quanto sono lievitati i costi. Al contempo incalzare l’amministrazione per avere tempi certi e rapidi affinché la sala del commiato e il giardino siano pronti e fruibili. Per noi è una questione di civiltà.

Una città in comune – Rifondazione Comunista

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