«Il tema dei migranti opportunità di crescita». LA LETTERA DELLA CLASSE IV DEL GALILEI

venerdì 15 maggio 2015 TIRRENO PISA Pagina: V

«Il tema dei migranti opportunità di crescita». LA LETTERA DELLA CLASSE IV DEL GALILEI

Ecco la lettera, sintetizzata, che è stata scritta dagli studenti della classe quarta C del liceo classico Galilei sul tema, attualissimo, dell’immigrazione a Marco Della Pina.

«Buonasera professore, usando come spunto la sua riflessione, abbiamo condiviso il nostro parere sul problema dei migranti e dei profughi che riguarda la società italiana, e non solo. Sono emerse diverse visioni dell’argomento trattato ma sostanzialmente tutte sono sintetizzabili in pochi punti essenziali che insieme le illustreremo». Gli studenti della IVC citano le parole di Eugenio Lonobile: «Esistono culture diverse, religioni diverse, tradizioni diverse, ma non esistono uomini diversi. Non esiste sangue nero, sangue giallo, sangue blu, sangue bianco; colpevole è chi lo versa, non chi lo porta. Dovremmo accogliere i migranti e sfruttare queste opportunità come punto di forza, come vanto, perché essere uomini non è un difetto” (Eugenio Lonobile). Quindi, prosegue la lettera degli studenti, «l’Italia lanciata in questo tipo di sfida dovrebbe, a partire dalla sfera istituzionale e politica – ad esempio dotandosi di leggi adeguate come lei consiglia nel suo testo -, guardare la questione come un’opportunità. L’opportunità di parlare di piani politici come di valori morali. I valori morali che la nostra umanità ha definito e conquistato nel tempo e nella storia e che adesso ci rappresentano…».
«Anche noi ci chiediamo come noi stessi e, in seguito, le generazioni del futuro possano ovviare a questi problemi e siamo giunti alla conclusione che non dipende tanto dai singoli ragazzi, bensì dall’educazione
che ricevono a costruire un certo tipo di Paese e, di conseguenza, una diversa mentalità. Dobbiamo tenere quindi conto del sentimento di vergogna di cui lei parla e guardarla nella sua totalità: come un’arma di pace, come il ricordo di un passato che mai, nel futuro, dovrà ripetersi, come un mezzo di educazione della nostra società e dei nostri prossimi, dei secondi, siano essi i bambini disabili nelle scuole, i giovani e le donne senza lavoro, gli anziani soli, i migranti ed i profughi…»

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