In consiglio il bilancio preventivo: critiche e incertezze

TIRRENO PISA Pagina: III

In consiglio il bilancio preventivo: critiche e incertezze

Con una lunga seduta ad oltranza, il consiglio comunale, lunedì (dalle 15) e martedì (dalle 9) discuterà e voterà il bilancio di previsione 2015. «Anche quest’anno – commenta il presidente del consiglio comunale Ranieri Del Torto – discutiamo e votiamo il bilancio di previsione entro i termini previsti dalla legge. Ciò significa, al di là delle scelte poli tiche, che il Comune ha, da un punto di vista formale, i conti in ordine». Una scelta, quella di votare il bilancio entro la fine dell’anno, che ha scatenato le polemiche di Una città in comune-Prc. «Andremo a votare il bilancio – spiega il capogruppo Ciccio Auletta
senza aspettare l’approvazione della legge di Stabilità. Sarà un bilancio senza certezze sulle entrate, visto che il governo non ha ancora preso decisioni sulle tasse. L’obiettivo dell’amministrazione è ottenere il primato di prima città ad approvare il bilancio» .
Il gruppo consiliare presenterà una mozione urgente per chiedere di recepire il provvedimento della conferenza stato-città che ha prorogato l’approvazione dei bilanci comunali al 31 marzo. «Nonostante la fretta di approvarlo – prosegue Auletta – abbiamo provato a delineare “un altro bilancio”». Il gruppo chiede di rimodulare gli scaglioni dell’Irpef, introducendo l’esenzione per chi percepisce meno di 15n-ila euro annui (circa 25mila persone a Pisa) e applicare l’aliquota massima per chi dichiara oltre 75mila euro (circa 2.400). Per gli altri aliquota dello 0,2 per mille, attualmente in vigore per tutti. Per Una città in comune-Prc si tratterebbe di «un’operazione di giustizia sociale che riuscirà a produrre un gettito maggiore di circa 1,2 milioni di euro. Risorse che potrebbero essere investite in un piano straordinario per la casa con un finanziamento di 500n-ila euro per la ristrutturazione delle case di risulta e 500mila per le manutenzioni straordinarie degli alloggi popolari». I restanti 286mila euro? «Al verde urbano». Da rivedere, secondo Una città in comune, anche alcuni interventi previsti (come un filare di palme a Tirrenia da 120mila euro) che permetterebbero di investire oltre 500mila euro sulla mobilità “gentile”, a partire dalla messa in sicurezza del cavalcavia di Sant’Ermete.
Opposizione totale, invece, sull’alienazione dei beni comunali. Secondo Maurizio Bini (Prc), il Comune potrebbe «pretendere dalla società che ha costruito il porto gli 8 milioni che deve versare per i terreni e 1,5 milioni di euro potrebbe chiederli all’ex ad di Geofor come risarcimento per una vicenda di fatture gonfi ate».

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