Interpellanza: Route nazionale AGESCI

Interpellanza

Route nazionale AGESCI nel Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli

 

Considerato il ruolo del Comune nella Comunità del Parco Naturale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli;

 

venuti a conoscenza dell’intenzione dell’AGESCI, resa pubblica nel giugno 2013, di svolgere all’interno del Parco Naturale Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli una parte della propria Route nazionale 2014, con una presenza prevista di circa 30 mila giovani, per tre giorni tra il 1° e il 10 agosto prossimi;

 

tenuto conto che tale Route nazionale potrebbe concludersi con la partecipazione di ulteriori visitatori ad uno o più eventi di notevole richiamo, con la possibile presenza del Pontefice invitato dagli organizzatori;

 

rilevato che, in base alle informazioni disponibili, i luoghi attualmente indicati dagli organizzatori e dalle autorità pubbliche per il raduno e per i possibili eventi presenziati dal Pontefice, sono collocati tra le aree delle “Cascine Nuove” e della “Sterpaia”, entrambe comprese nella zona interna del Parco Naturale Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli;

 

ricordato che lo scorso 25 novembre il Prefetto di Pisa ha convocato tutti i rappresentanti degli organismi pubblici e privati interessati per affrontare le numerose questioni logistiche, nonché le criticità, connesse all’evento (informazione, gestione della comunicazione, mobilità interna ed esterna, misure di sicurezza, produzione e distribuzione dei pasti, smaltimento delle acque reflue, servizi igienici, ecc.);

 

considerando sia le prioritarie finalità di tutela e conservazione delle caratteristiche ambientali che la legge regionale assegna all’Ente Parco, sia il delicatissimo equilibrio ambientale esistente nell’area di San Rossore;

 

sottolineando il ruolo fondamentale che il Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli riveste nella tutela della flora e della fauna delle aree naturali costiere mediterranee, per la conservazione di specie e habitat di notevole valore, tanto da essere incluso tra i Siti di Importanza Comunitaria (Direttiva 92/43/CEE e succ. mod.) e tra le Zone di Protezione Speciale (Direttiva 2009/147/CE), appartenenti alla Rete Natura 2000;

 

ricordando il dettato dell’art. 6, comma 3 della Direttiva Habitat 92/43/CEE che – per la tutela dei siti Natura 2000 – stabilisce che: “qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell’incidenza sul sito, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l’integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell’opinione pubblica”;

 

rilevando che il dettato della Direttiva è ripreso dall’art. 5 del DPR n. 357/1997 modificato dal DPR n. 120/2003, secondo cui piani o progetti in aree Natura 2000, per essere autorizzati, devono avere una valutazione di incidenza positiva o di assenza di significatività con riferimento all’integrità del sito nelle sue diverse componenti;

 

valutando che potenzialmente si potranno verificare impatti significativi nel senso indicato dalla Direttiva Habitat su specie e/o habitat protetti a cagione dell’installazione di strutture di accoglienza, dei necessari servizi igienico-sanitari e di quant’altro necessiti per le attività della Route;

 

sottolineando che anche la semplice presenza per qualche giorno di numeri elevati di persone ha degli effetti ambientali non facilmente stimabili ma che è necessario valutare con attenzione perché potrebbero essere significativi. Ciò, tenendo presente che si parla di 30.000 presenze che secondo alcune stime potrebbero raggiungere o superare il centinaio di migliaia nel caso di un’eventuale visita di una giornata da parte del Pontefice;

 

preoccupati per gli effetti di medio-lungo periodo che potrebbero verificarsi a causa dei potenziamenti delle infrastrutture e dei servizi, che necessariamente dovranno essere messi in atto al fine di garantire la sicurezza e il decoro delle iniziative previste. Ciò, sia in considerazione dei lavori preparatori che potrebbero arrecare disturbo alle specie e agli habitat posti sotto tutela, sia di eventuali lavori ex-post di smantellamento o in caso di permanenza di tali infrastrutture e servizi;

 

volendo scongiurare che la Route AGESCI costituisca un precedente per giustificare la realizzazione sistematica di “grandi eventi”, suscettibili di trasformare di fatto le finalità dell’Ente Parco, da soggetto responsabile prioritariamente della tutela dell’ambiente a soggetto gestore di un “parco pubblico” aperto a manifestazioni di massa di impatto negativo dal punto di vista ambientale;

 

si interpella il Sindaco e la Giunta al fine di sapere

se esistano documenti contenenti i dettagli delle opere, delle presenze e degli eventi previsti, nonché degli eventuali impatti e di possibili misure di mitigazione e/o compensazione; in tal caso, di portarli a conoscenza del pubblico;

 

se l’autorizzazione degli interventi sopra ricordati è stata o sarà sottoposta alla procedura di valutazione di incidenza ambientale, ai sensi dell’at. 6 comma 3 della Direttiva Habitat, e dell’art. 5 del DPR n. 357/1997 modificato dal DPR n. 120/2003;

 

nel caso che uno studio di incidenza non sia ancora stato elaborato, ma sia previsto, se si ritiene che il tempo che intercorre tra marzo e l’inizio dei lavori necessari per accogliere la Route AGESCI sia sufficiente per garantire tale studio possa essere elaborato in modo appropriato dal punto di vista tecnico;

 

se, una volta garantita l’adeguatezza tecnica di uno studio di incidenza, sia possibile anche garantire un adeguato dibattito pubblico su modi, tempi e impatti dell’evento attraverso un serio percorso partecipativo;

 

qualora la valutazione di incidenza ambientale non fosse prevista, che tipo di iniziative si intende assumere per garantire il rispetto della normativa vigente, a tutela del Parco quale area facente parte della rete Natura 2000 (SIC e ZPS);

 

se si ritiene che gli interventi sopra ricordati siano compatibili con la conservazione dei delicati equilibri ambientali del Parco e con la sua vocazione;

 

quali siano i piani di sicurezza, di gestione e di controllo fin qui discussi e/o adottati per far fronte agli eventi previsti e al loro impatto ambientale e se si ritiene che siano adeguati.

 

 

Pisa, 20 febbraio 2014

I consiglieri

Marco Ricci e Francesco Auletta

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