«La sinistra poteva andare al ballottaggio»

IL TIRRENO PISA, pagina IV
Ciccio Auletta (Prc e una città in Comune): bene il nostro risultato, Sel ha preferito Filippeschi
«La prima valutazione è fortemente negativa e riguarda l’astensionismo. Il dato che emerge in questa tornata amministrativa è molto chiaro». Ciccio Auletta, candidato sindaco di Rifondazione e Una città in Comune non si sottrae alla considerazione che il numero di votanti è stato eccessivamente basso. «Non si può essere felici – spiega – in una città dove rispetto alla tornata precedente il 23% degli elettori ha rinunciato al voto».
Le cause? «La responsabilità è della politica trasformista, delle larghe intese, dell’opposizione fine a sé stessa. Su questo terreno le scelte del governo Letta-Alfano e in particolare del Pd e del Pdl sono evidenti a tutti. A questo si aggiunge anche un pesante dato regionale in cui Pisa spicca per un proprio primato in cui si registra un meno 23% rispetto alle precedenti elezioni. Questo è un dato pesantissimo, che è anche indice del fatto che l’amministrazione uscente, in termini di partecipazione e di ascolto, non è stata capace di coinvolgere i cittadini».
La vittoria di Filippeschi arriva comunque al primo turno… «E’ una vittoria di Pirro, con ventimila voti su 70mila aventi diritto. Si tratta di un risultato assolutamente dimezzato.».
Guardando in casa propria, però, Auletta può essere soddisfatto. Le prime proiezioni lo davano addirittura al livello dei concorrenti più “strutturati” a parte la coalizione di centrosinistra, i dati più completi lo hanno confermato poco sotto i due gruppi del centrodes tra e il M5S. «Il nostro risultato è in controtendenza, come a Siena, – sorride – tenuto conto anche del fatto che la nostra è un’esperienza totalmente nuova, che è andata a intercettare bisogno di partecipazione e aree di non voto. La lista è stata costruita in due mesi, con l’autofinanziamento e con un programma. Non siamo quelli del “No e basta”- dice, – noi pensiamo di essere stati una piccola parte di una ricostruzione.
Il dato numerico è oggettivamente interessante: «Non siamo lontani in termini assoluti da una destra che ha avuto una debacle per le sue divisioni interne e da un M5S che ha perso tanto rispetto alle primarie. Questo per noi è un punto di partenza: daremo subito attuazione al nostro progetto forti del ruolo di coalizione maggioritaria a sinistra rispetto a Sei e Pdci».
Già: Sel, l’unico motivo di rammarico reale: «La sinistra unita poteva essere una realtà, noi avevamo lanciato una proposta a Sel che però ha preferito un’altra strada, quella della continuità con l’amministrazione. Vogliamo fare i nostri conti? I voti di Sel sono quelli che hanno evitato al sindaco uscente il ballottaggio, se fossero andati alla sinistra unita saremmo stati noi, secondo partito della città a sfidare Filippeschi al secondo turno. Noi non abbiamo cambiato strada».
Possibilità di dialogo con la prossima giunta? Il giudizio del candidato sindaco di Rifondazione e Una città in Comune non sembra intenzionato ad ammorbidire le posizioni assunte in campagna elettorale: «Noi siamo assolutamente all’opposizione d i questa coalizione e la incalzeremo subito su terni come l’acqua pubblica, il blocco delle alienazioni, gli spazi sociali, il diritto al lavoro. Siamo un polo ben preciso della sinistra ».
Un passo indietro, alle lunghe operazioni di spoglio: «Purtroppo registriamo una grossissima lentezza all’interno dei seggi, dovuta ad una eccessive personalizzazione della politica: tante liste hanno scelto una battaglia al loro interno sulle preferenze, che ha confuso l’elettorato».

Precedenti – 2008: il 9,55°10 all’Arcobaleno
Nelle Comunali del 2008 la Sinistra Arcobaleno, corrispondente all’area Sel-Prc, conquistò il 9,55% dei voti. I Comunisti italiani arrivarono al 2.07%. C’era inoltre la lista civica Città dei diritti di Paolo Arduini che raggiunse l’1,87%. Nelel recenti politiche, alla Camera, i partiti più votati asinistrafurono a Pisa Sei (6,05%) e Rivoluzione Civile (4,29%).19 in tutto le liste volate a Pisa.

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