Lavoratori della Provincia contro i tagli: l’occupazione della sede continua

PisaToday

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Con due striscioni appesi venerdì sui lungarni, i dipendenti dell’ente provinciale pisano hanno sottolineato le pesanti conseguenze che i tagli avranno su servizi essenziali. All’assemblea dei lavoratori ha partecipato anche il presidente Filippeschi

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E’ continuata per tutta la giornata di venerdì 19 la mobilitazione dei lavoratori della Provincia di Pisa contro i tagli occupazionali ventilati dal Governo.
I lavoratori hanno prima sfilato in corteo partendo dall’istituto Concetto Marchesi (la cui manutenzione, come quelle della altre scuole, è di competenza della Provincia) e dalla biblioteca provinciale, per poi attraversare le strade cittadine. Il corteo si è fermato sui lungarni dove sono stati apposti due striscioni, sul Ponte di Mezzo (‘Provincia Licenziata / Piena incontrollata’) e sull’argine dell’Arno (‘Renzi alla prossima piena i panconcelli li metti te’).

Il corteo infine si è diretto, dopo aver sostato al centro per l’impiego, nella sala del consiglio dove si è svolta una partecipatissima assemblea a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia Marco Filippeschi, che ha a lungo dialogato con il personale e dato pieno sostegno alla mobilitazione. “L’iniziativa dei lavoratori – ha dichiarato Filippeschi – affianca quella dei sindaci e viceversa. Nell’assemblea ho trovato sintonia. Ci sono preoccupazione, volontà di affermare garanzie e dignità per il lavoro e consapevolezza della necessità di una riforma seria, gestibile, che dia ai cittadini servizi di qualità. Perché la gestione di servizi su una scala di area vasta è una necessità oggettiva”. “Guardiamo alle decisioni del Parlamento. La pressione deve dare risultati, per la sostenibilità finanziaria, che vuol dire garantire investimenti su scuole, strade e ambiente, e per i lavoratori, per percorsi di ricollocazione secondo il trasferimento delle funzioni. Nei prossimi giorni l’iniziativa dei sindaci crescerà – ha proseguito Fillippeschi – per attuare la riforma Delrio e avere le risorse e le regole adeguate per poterlo fare”.
Erano presenti anche il segretario della Camera del lavoro Gianfranco Francese, il segretario confederale della UIL Renzo Rossi, e Alessandro Canestrelli della Cisl FP, che hanno ricordato come la riforma metta a rischio di esuberi 20mila lavoratori a tempo indeterminato e oltre 2mila precari, e che i pesanti tagli previsti nella Legge di Stabilità mettono a rischio il funzionamento dei servizi di area vasta, dalla sicurezza scolastica alla tutela ambientale, passando per la viabilità e le politiche attive sul lavoro.

Al termine dell’assemblea i lavoratori hanno deciso di continuare l’occupazione della sala consiliare, che verrà costantemente presidiata.

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