Manifestazione di Occupy Pisa davanti all’Inps

IL TIRRENO PISA; pagina VIII
«Reddito garantito, case e diritti per tutti». Sono le rivendicazioni che una ventina tra militanti del movimento Occupy Pisa, precari e operai hanno portato, con un presidio durato diverse ore, sotto la sede dell’Inps di via Bonaini. Un’azione, quella di ieri mattina, messa in campo per contestare soprattutto i tagli alla cassa integrazione in deroga, che rischia di far sprofondare nel baratro migliaia di famiglie, e per denunciare «una serie di meccanismi messi in piedi per far erogare la cassa integrazione dalle banche, che hanno la facoltà di pignorare i beni dei lavoratori nel caso in cui gli enti previdenziali non riescano a restituire il “prestito”», così come evidenziato dallo striscione che il movimento ha portato sotto la sede pisana dell’ente previdenziale e che recitava: «Basta truffe sulla cassa integrazione. Reddito per tutti».
Uno scenario che «rischia di diventare un’emergenza sociale mentre tutti fanno finta di niente, a partire dalle istituzioni e dai sindacati che – accusano i contestatori – non cercano soluzioni per affrontare la situazione».
Dopo un blocco stradale di alcuni minuti, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dai dirigenti pisani dell’ente previdenziale.
«Siamo andati all’lnps per portare le nostre domande e le nostre rivendicazioni e per capire come si fa a sopravvivere senza cassa integrazione, senza lavoro e con il pignoramento degli stipendi – dicono i contestatori sorvegliati da carabinieri e polizia -. 1 dirigenti hanno spiegato che la situazione non dipende da loro ma dal Governo, che non ha stanziato le risorse per la cassa integrazione in deroga. Per far fronte a quest’emergenza secondo il movimento – occorrono nella sola Toscana 60 milioni di euro. Un miliardo a livello nazionale».
L’iniziativa si inserisce nell’ ambito di “Pisa conquista reddito”, mobilitazione lanciata da vari movimenti cittadini contro i licenziamenti, per il reddito garantito e per risolvere l’emergenza abitativa e fa seguito all’occupazione di alcuni giorni fa di Palazzo Feroci, ex sede del dipartimento di filologia dell’UJniversità di Pisa abbandonata da almeno quattro anni, e dell’ex convento di Santa Croce in Fossabanda.

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