«Nessuno si occupa più di noi» IL CASO MISERICORDIA

martedì 22 luglio 2014, TIRRENO PISA Pagina: III

«Nessuno si occupa più di noi» IL CASO MISERICORDIA

Gli ex lavoratori chiedono la stessa attenzione avuta da Camp Darby

«Riassorbite i 39 licenziati della Misericordia così come sono stati riassorbiti i 34 licenziati della base militare di Camp Darby». Lo chiedono gli ex dipendenti dell Arciconfraternita riferendosi alla ricollocazione degli esuberi di Camp Darby nei Tribunali di Pisa e Livorno.
«E trascorso quasi un anno dal licenziamento dei lavoratori della Misericordia – si legge in una nota – e nessuno si ricorda più di noi come non è mai stato attivato dal Comune nessun conto corrente e né l’Arcivescovado né la Misericordia Toscana si sono fatti più vivi. L’Arcivescovo si ricorda di noi solo per chiedere ai legali di non ipotecare i beni della Confraternita, assente il mondo cattolico per cui carità cristiana e solidarietà sono solo business. Leggiamo in questi giorni della ricollocazione degli ex dipendenti di Camp Darby con il diretto impegno delle autorità locali e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Perché questo impegno non lo ritroviamo per decine di altre situazioni di crisi sul territorio, la
nostra inclusa? Perché regione Toscana, azienda ospedaliera e Asl hanno accettato il ricatto delle associazioni di volontariato che non vogliono nelle convenzioni del trasporto sociale e sanitario clausole sociale a salvaguardia dei posti di lavoro? Solo con queste clausole avremmo salvato dei posti di lavoro. La Misericordia ha perfino licenziato le donne delle pulizie salvo poi oggi rivolgersi a ditte esterne per lo stesso lavoro. Dov’è la ratio e soprattutto dove la giustizia?»

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