Pisa non è un comune riciclone Legambiente: «Non ha aderito»

domenica 10 agosto 2014, TIRRENO PISA Pagina: V

Pisa non è un comune riciclone Legambiente: «Non ha aderito»

Palazzo Gambacorti non ha partecipato all’iniziativa dell’associazione ecologista che premia le comunità che superano il 65% in raccolta differenziata. Eppure San Giuliano e Vecchiano ci sono

Ponsacco, S. Giuliano terme, Calcinaia, Santa Croce sull’Arno e Vecchiano entrano nella classifica della ventunesima edizione di “Comuni ricicloni” stilata da Legambiente per premiare le città che si distinguono nella raccolta differenziata dei rifiuti. Sono 1.328 Comuni che rappresentano il 16% dei Comuni italiani per un totale di 7,8 milioni di cittadini pari al 13,7% della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti. Nella classifica il Comune di Pisa non compare, perché – come fanno sapere da Legambiente non ha aderito all’iniziativa. “Comuni ricicloni 2014” comprende infatti tutti i Comuni che hanno partecipato al concorso, ma devono anche avere una percentuale di raccolta differenziata uguale o superiore al 65%. Dal 1994 le adesioni sono aumentate e l’iniziativa di Legambiente è diventata un momento di verifica sulla raccolta differenziata in Italia. La n ormativa comunitaria e nazionale indica che la valutazione, oltre alla percentuale di raccolta differenziata, deve tenere conto anche della riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, della sicurezza dello smaltimento e dell’efficacia del servizio. Per questo dall’edizione del 2004 di “Comuni ricicloni” è stato introdotto l’indice di buona gestione che rappresenta un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani in tutti i suoi aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento ed efficacia del servizio. La classifica nazionale è dominata da tre Comuni del nord d’Italia: al primo posto c’è Ponte nelle alpi (BL) con 1’85% di raccolta differenziata, seguito da Borso del Grappa (TV) e Vattaro (TN). Le classifiche regionali sono suddivise a seconda del numero di abitanti. In Toscana sono stati premiati diciotto “Comuni ricicloni”sopra i 10 mila abitanti: Monsummano terme (PT), Montelupo fiorentino (FI) e Serravalle pistoiese (PT) conquistano i primi tre posti della classifica dei Comuni toscani sopra i 10 mila abitanti. Monsummano terme è al 72mo posto della classifica assoluta con 1’85% di raccolta differenziata. Per quanto riguarda la provincia di Pisa, al dodicesimo posto troviamo Ponsacco seguita da S. Giuliano terme, Calcinaia e Santa Croce sull’Arno, mentre Vecchiano si colloca in diciottesima posizione. Ponsacco occupa il 633mo posto della classifica assoluta con il 74,41% di raccolta differenziata, mentre S. Giuliano terme è al768rno con il 74,35%, Calcinaia al 837mo con il 72,17%, Santa Croce sull’Amo al 972mo con il 72,70% e Vecchiano al 1228mo con il 65,33%. I “Comuni ricicloni” toscani sotto i 10 mila abitanti sono nove e la classifica è dominata da Gambassi terme (FI) seguita da Larnporecchio (PT), Capraia e Limite (FI). In questa classifica non compare nessun Comune della Provincia di Pisa. “La prima novità della classifica di quest’anno – dichiara il vice direttore di Legambiente Andrea Poggio – è il lento spostamento al centro sud della distribuzione geografica dei “ricicloni”, ancora saldamente insediata nel nord est, con metà dei Comuni virtuosi. La seconda novità è la crescita del Comune di Milano che nel 2013 sfiora il 50% di differenziata. Con oltre un milione di abitanti serviti dal porta a porta, Milano è così la prima in Italia e la seconda in Europa dopo Vienna”. Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono le regioni con la più alta concentrazione di “Comuni ricicloni”. Con questa edizione sono stati segnalati anche i Comuni che riducono e riciclano il 90% dei rifiuti: sono trecento quelli che nel corso del 2013 hanno prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la produzione media pro capite nazionale si aggira sui 550 chili annui. E non si tratta di piccoli Comuni: Empoli con i suoi 48 mila abitanti è seguita da Castelfranco, Montebelluna e Vittorio Veneto, tutti intorno ai 30 mila abitanti.

Daniela Salvestroni

Condividi questo articolo

Lascia un commento