Question Time: Accoglienza profughi nel nostro comune

Premesso che:
– A seguito dei ripetuti sbarchi di profughi e richiedenti asilo, provenienti soprattutto dalla Libia, il Ministero dell’Interno ha organizzato la redistribuzione dei migranti sul territorio nazionale;
– Tale redistribuzione non è avvenuta tramite gli ordinari strumenti dell’accoglienza: lo SPRAR, cioè il Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati, che vanta una più che decennale esperienza sul campo, non è stato coinvolto, benché disponesse di migliaia di nuovi posti a seguito del potenziamento recentemente predisposto con nuovo bando;
– La redistribuzione dei profughi è stata organizzata con modalità emergenziali, al di fuori del sistema SPRAR e secondo procedure di urgenza analoghe – seppur non identiche nel dispositivo giuridico – all’Emergenza Nord Africa del 2011;
– A seguito di tale redistribuzione, sono giunti sul territorio comunale diverse decine di profughi, che hanno trovato collocazione in due strutture di accoglienza: una presso il Parco di San Rossore, nell’immobile di Piaggerta, l’altra in località San Piero;
– L’allestimento delle predette strutture di accoglienza è stato disposto dalla Prefettura, che in accordo con la Società della Salute – di cui il Comune di Pisa è socio – ha individuato gli immobili disponibili, nonché gli enti gestori del servizio (cooperativa PAIM per Piaggerta, Cooperativa Arnera per San Piero);

Constatato che:
– Il sottoscritto consigliere comunale ha fatto visita, la mattina di Mercoledì 21 Maggio 2014, alla struttura di San Piero, e il giorno successivo a quella di Piaggerta;
– Giovedì 22 Maggio gli ospiti della struttura di Piaggerta hanno organizzato un sit-in per protestare contro le modalità di gestione del loro centro di accoglienza. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, e secondo quanto è stato riferito anche al sottoscritto, agli ospiti non viene erogato il pocket-money, e non vengono forniti adeguati servizi di orientamento legale e di insegnamento della lingua italiana; il ricambio degli abiti avviene a scadenze irregolari, impedendo così agli ospiti di usufruire di un adeguato vestiario;
– Intervistata dal quotidiano online Pagina Q il 22 Maggio scorso (si veda il link http://rs.gs/capuzzi), l’assessore Capuzzi non ha sostanzialmente smentito le dichiarazioni dei profughi. L’assessore ha riconosciuto che gli ospiti della struttura di Piaggerta hanno frequentato appena tre lezioni di lingua italiana (in circa due mesi di permanenza), e non hanno avuto il pocket-money che spetta loro;

Considerato che:
– L’accoglienza dei richiedenti asilo ospiti delle strutture di Piaggerta e San Piero è regolata dalle circolari del Ministero dell’Interno n. 104 dell’8 Gennaio 2014 e n. 2204 del 19 Marzo 2014;
– Nella circolare 2204, in particolare, è contenuto lo schema di convenzione-tipo che le Prefetture devono stipulare con gli enti gestori, al fine di garantire agli ospiti delle strutture di accoglienza un servizio adeguato e conforme alle normative sulla protezione internazionale e sull’asilo politico;
– La predetta Convenzione impegna gli enti gestori ad assicurare, tra l’altro: il servizio di lavanderia; la pulizia e la disinfezione dei locali; l’erogazione di pasti secondo «menù non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari degli ospiti» (art. 2, punto 4); l’erogazione di un pocket money nella misura di euro 2,50 pro capite/pro die; il servizio di assistenza linguistica e culturale, che comprende anche l’insegnamento della lingua italiana; l’assistenza sanitaria, da effettuarsi presso i presidi sanitari territoriali o presso i medici di base (dunque in condizioni di parità di trattamento con i cittadini italiani e con i cittadini stranieri iscritti al Servizio Sanitario Nazionale); il servizio di informazione sulla normativa in materia di immigrazione e asilo;
– Pare opportuno precisare, con riferimento alle citate dichiarazioni dell’assessore Capuzzi, che l’insieme di questi servizi devono essere garantiti agli ospiti delle strutture di accoglienza, e non possono in alcun modo essere riservati ai soli titolari di permesso di soggiorno (si tratta infatti di richiedenti asilo, che hanno un diritto soggettivo pieno alla permanenza in Italia, e il cui soggiorno non è subordinato alla titolarità di un permesso);
– A norma dell’art. 7, gli enti gestori sono tenuti ad inviare alla Prefettura una relazione mensile sullo stato di attuazione della convenzione;
– Le disposizioni della predetta convenzione appaiono gravemente disattese nel caso della struttura di Piaggerta;
– Pur non avendo competenza diretta nella materia, la Società della Salute è stata coinvolta in tutte le fase decisionali della procedura, e ha collaborato attivamente con la Prefettura sia nell’individuazione delle strutture di accoglienza, sia nella scelta degli enti gestori;

Tutto ciò premesso, constatato e considerato, il sottoscritto consigliere chiede al Sindaco:
– Quali iniziative ha preso e intende prendere per garantire agli ospiti delle due strutture di accoglienza, e in generale ai richiedenti asilo e rifugiati giusti sul territorio, i servizi e i diritti previsti dalle citate circolari del Ministero dell’Interno, e più in generale dalle normative in materia di protezione internazionale

Francesco Auletta

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