Scout a San Rossore: gli ambientalisti fanno appello all’Unesco

sabato 31 maggio 2014, PisaToday

Scout a San Rossore: gli ambientalisti fanno appello all’Unesco

Una lettera inviata al presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco Giovanni Puglisi in cui viene sottolineato l’impatto devastante che il raduno di agosto avrebbe sulla Tenuta pisana

Un altro passo degli ambientalisti per evitare l’invasione di scout prevista per il mese di agosto nel parco di San Rossore, in occasione della Route Nazionale Agesci. Alessandro Spinelli, Fabio Garbari, Mauro Nozzolini, che hanno promosso la mobilitazione contro il raduno nella tenuta pisana, hanno infatti scritto una lettera all’Unesco, che sin dal 2004 ha annoverato il parco naturale di Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli tra le Riserve della Biosfera, riconoscendolo come patrimonio mondiale della salvaguardia ambientale con il nome di Selva Pisana.
La missiva è indirizzata al presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco Giovanni Puglisi. “Egregio Professor Puglisi – si legge nella lettera – nella prima decade di agosto parte della tenuta (74 ettari di prato arido mediterraneo) rischia di essere utilizzata per un grande raduno di scout (sono previsti 35.000 partecipanti) con grave pregiudizio della sua estrema fragilità ambientale. Purtroppo i danni ambientali non si limiteranno ai soli giorni del maxi raduno ma anche a quelli della preparazione dell’evento e del successivo smontaggio delle strutture; basti pensare che verranno posizionati nei prati 1.400 bagni chimici,1.500 docce con scarico a perdere (è previsto l’utilizzo di circa sei milioni di litri d’acqua) e, ancora, posizionate circa 11.000 tende. In difesa della tenuta è stato lanciato un appello promosso dai sottoscritti Alessandro Spinelli, Fabio Garbari e Mauro Nozzolini, al quale hanno aderito centinaia di persone tra cui figure illustri del mondo scientifico e culturale italiano”.
“Il ricorso all’Unesco è motivato dal fatto che consideriamo devastante da un punto di vista ambientale la decisione (confermata dalla conferenza dei servizi) di collocare all’interno di un territorio così pregevole e fragile il mega raduno di 35.000 scout – affermano in un comunicato i promotori del fronte del ‘no’ – pur consapevoli della gravità dell’atto, lo riteniamo necessario al fine di salvaguardare le specie animali sotto minaccia e di preservare il concetto stesso di parco naturale. Quest’azione nei confronti di un organismo internazionale di alto prestigio non sarà l’ultima: sin da ora mettiamo a conoscenza la stampa – e tramite essa l’opinione pubblica – che i promotori dell’appello stanno preparando una denuncia dettagliata da inviare agli organi dell’Unione Europea di competenza (essendo la zona interessata all’evento compresa in un sito di interesse comunitario)”.

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