Seimila penne a sfera per il Pdl

TIRRENO PISA, pagina III (di Gianluca Campanella)
Spese perla scorsa campagna elettorale: 49mila euro del Pd al personale
Dalla campagna elettorale low cost con spesa massima per il secchio di vernice bianca a quella monstre del Pd che ha pagato 49mila euro al personale. C’è un po’ di tutto nel rendiconto delle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio: i partiti che si sono presentati per il consiglio comunale avevano tre mesi di tempo; ma nemmeno una sollecitazione insistente è servita ad avere i dati di “Avvenire per Pisa” che sosteneva il candidato sindaco Mario Biasci e quella dei Comunisti per Salvatore Montano. Le altre formazioni sono state diligenti, i candidati sindaco un po’ meno: solo Marco Filippeschi, Franco Mugnai ed Emanulele Guidi hanno presentato il loro personale bilancio.
Partiamo da quest’ultimo: 52 euro personali e 5 19,23 quelli spesi dalla lista “Giovani per le istituzioni” dove spiccano, appunto, il secchio per imbiancare e tantissime ricari che telefoniche. Entrambe le voci compensate da sottoscrizioni e pranzi di autofinanziamento, come quasi per tutti gli altri movimenti politici. Il “Movimento 5 stelle” invece è in rosso: 545 euro raccolti e 1.362 spesi, senza particolari curiosità, tranne una cena a Parma per una riunione dei candidati. In pareggio Rifondazione (5.285 euro) e la sua alleata “Città in Comune” (7.826) con le voci più grosse rappresentate dall’affitto dei locali.
Passiamo (l’ordine segue la scheda elettorale) alla coalizione vincente: la lista civica di Paolo Ghezzi ha speso 11.134 euro (ben 3mila per spot tv), Sel 6.955, Idv 3.498 ed i Riformisti 2.535; queste quattro sono in pari tra en trate e uscite. Mentre il Pd ha raccolto solo 28.203 euro rispetto ai 70.608,81 utilizzati. La tesoreria provinciale dei democratici rende noto che il disavanzo «sarà coperto con fondi propri secondo modalità e tempistiche già concordate con i fornitori». Ma l’aspetto particolare del bilancio è che tra le uscite ci sono 49mila euro per il personale impegnato in campagna elettorale: chi ha lavorato per il partito, in pratica è stato stipendiato. Stesso discorso per il sindaco Marco Filippeschi, che ha raccolto 170 euro in più dei 56.004,52 spesi: di questi, 36mila sono per lo staff.
Andiamo avanti, alla coalizione di Franco Mugnai: la Lega ha presentato autocertificazioni dei candidati consiglieri, ma nessun documento complessivo; la Destra ha impiegato 450 euro (tanti quanti ne aveva raccolti) e il Pdl ha speso 38.886 euro. Con due sorprese: 6mila penne a sfera acquistate (per farne che?) e zero euro spaccati alla voce “incassi per libere donazioni”. Forse, capita l’antifona, nel bilancio personale di Mugnai ci sono 3.500 euro propri su 4mila raccolti: ne ha utilizzati 1.420 alla fine.
Chiudiamo con Fratelli d’Italia (0 euro) e Noi adesso Pis@ (2.404 in pareggio). E con i 2.871 euro spesi dall’Udc per Carlo Lazzeroni, quasi tutti provenienti dalla direzione nazionale.

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