Studenti occupano S. Croce Fossabanda blitz di poche ore

TIRRENO PISA, pagina IV (di Tommaso Fabiani)
Santa Croce in Fossabanda occupata per alcune ore. L quanto accaduto ieri. Intorno alle 7 una ventina di studenti appartenenti alla lista studentesca “Sinistra per…” ha occupato l’immobile comunale, con lo scopo di aprire un tavolo di trattativa tra Azienda regionale per il diritto allo studio (Ardsu), Comune e Università, sulla destinazione d’uso dell’edificio. L’occupazione sarebbe dovuta andare avanti fino alla convocazione del tavolo stesso, ma il blitz degli studenti è durato soltanto qualche ora. Nel primo pomeriggio gli attivisti sono usciti dall’edificio. Alle 15 una delegazione di “Sinistra per…” è stata ricevuta a Palazzo Gambacorti da Ylenia Zambito, Andrea Serfogli e Dario Danti (rispettivamente assessori alle Politiche abitative, al Patrimonio e alla Cultura). Dall’incontro sarebbe emerso come Santa Croce in Fossabanda sia già al centro di una contrattazione tra Comune, Scuola Sant’Anna e Scuola Normale. L’idea sarebbe quella di fare dell’edificio una foresteria per visiting professors (professori invitati per tenere cicli di lezioni, convegni, etc). Solo in caso di fallimento di questa prima contrattazione si potrebbe riaprire l’ipotesi di un utilizzo a fini residenziali accademici dell’immobile. Gli amministratori avrebbero comunque dato la loro disponibilità a convocare, in breve tempo, un tavolo di confronto tra studenti, Ardsu, Comune ed Università. Risposte che “Sinistra per…” giudica insufficienti. «Le motivazioni portate sono state puramente economiche – scrive l’associazione Rimaniamo sconcertati da questa amministrazione che non capisce le fondamentali esigenze che coinvolgono la gran parte della popolazione studentesca».

Già nelle scorse settimane “Sinistra per…” aveva proposto di trasformare Santa Croce Fossabanda in mensa e residenza universitaria per far fronte alla carenza di posti alloggio che vede in città più di 1500 aventi diritto non assegnatari del posto alloggio. La lista studentesca aveva quindi individuato nell’edificio occupato “una risposta concreta” al problema perché «potrebbe offrire, in pochissimo tempo, circa 150 posti letto e una mensa universitaria, in una zona, come quella delle Piagge, frequentata da circa 5.000 studenti al giorno e dov’è molto sentita la mancanza di una mensa adeguata».

L’amministrazione comunale aveva però rispedito la proposta al mittente, sottolineando come l’immobile rientri nel piano di alienazione del Comune e che convertirlo a uso residenziale accademico con una mensa interna avrebbe comportato una sua svalutazione.

La vicenda ha suscitato diverse reazioni. Prima fra tutte quelle dell’amministrazione comunale che si dice «sorpresa e dispiaciuta» dell’accaduto. Il Comune condanna l’episodio come «un fatto inaccettabile a cui l’amministrazione è costretta a reagire con fermezza». Per Prc invece «l’azione degli studenti aveva l’obiettivo di aprire una discussione pubblica sul destino e sulla destinazione d’uso dell’immobile. L’intervento massiccio della polizia municipale e delle forze dell’ordine, per sgomberare l’edificio rivela più di tante parole le reali intenzioni dell’amministrazione: portare avanti i piani di (s)vendita del patrimonio immobiliare, dando però la parvenza dell’ascolto».

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