Un buco chiamato Sesta Porta

Oggi in consiglio comunale arriva la relazione della seconda commissione di controllo e garanzia che mette in evidenza le numerose criticità nella relazione di questo ennesimo mostro. Basta leggere le conclusioni di questa relazione per capire i difetti nella realizzazione di questa struttura, ma anche il modo con cui si è proceduto per costruirla, e tutti i problemi che restano ancora irrisolti

CONSIDERAZIONI FINALI

La Commissione al termine di questo lungo percorso fa presente al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale ed al Segretario Generale le forti difficoltà che ha riscontrato in questi ulteriori 14 mesi di lavoro nell’acquisizione tempestiva e completa di tutta la documentazione richiesta e nel riuscire ad audire contemporaneamente tutti gli attori coinvolti.
La Commissione anche alla luce dei sopralluoghi svolti ribadisce la persistenza di carenze funzionali all’interno dell’edificio per quanto riguarda la porzione occupata dalla caserma della Polizia Municipale e la presenza di situazioni evidentemente non conformi alle normative vigenti in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. La scelta di collocare la caserma della Polizia municipale in una struttura non esclusiva, ma promiscua con altri servizi, presenta ancora ad oggi forti criticità e limiti, che non sono al momento risolti.
Vengono confermati, così come nella prima relazione, tutti i rilievi avanzati rispetto alla mancanza di una adeguata progettazione complessiva che ha reso necessario effettuare correzioni ed interventi a stralci successivi senza peraltro risolvere tutte le criticità presenti. Questo modo di procedere è sintomo di un non sufficiente controllo e monitoraggio da parte della direzione lavori e degli uffici preposti riguardante tutte le fasi dell’opera: dalla progettazione alla realizzazione.
La Commissione rileva che dal gennaio 2014 ad oggi non è stato dato seguito a quanto previsto dall’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale in data 23 gennaio 2014 (prima firmataria la consigliera Bongiovanni), in particolare dove si “chiedeva al Sindaco ed alla Giunta la verifica della congruità” di numerosi spazi all’interno della caserma, visto che la Commissione a distanza di un anno ha rilevato gli stessi problemi segnalati nel suddetto ordine del giorno.
La Commissione, al contempo, evidenzia che nonostante nella relazione approvata dal Consiglio Comunale in data 23 gennaio 2014 si chiedesse agli uffici competenti di effettuare “una analisi dei costi delle modifiche effettuate in corso d’opera e della messa in carico dei medesimi”, questo lavoro ad oggi non è ancora stato effettuato per cui la Commissione non può riferire al termine di quasi due anni di lavoro al Consiglio comunale sulle eventuali differenze di costi tra le stime iniziali dei lavori e quelle finali e sulle varianti in corso d’opera che sono state realizzate.
La Commissione inoltre non è stata in grado di determinare con esattezza le motivazioni che hanno portato ad interventi di “continuo adeguamento”, nonché i costi delle modifiche effettuate e la eventuale messa in carico dei medesimi. Inoltre la Commissione non è stata messa in grado di accertare se vi siano state o meno contestazioni nei confronti dei progettisti e/o dei soggetti esecutori (imprese e loro subappaltatori, visti i difetti emersi dai sopralluoghi.
Visto che tale monitoraggio non è stato realizzato con il presente documento si sollecita il RUP a produrre l’analisi, già richiesta nel gennaio del 2014, entro 90 giorni consegnando copia della relazione alla Seconda Commissione di Controllo e Garanzia.
Visto che interventi di adeguamento e sistemazione per quanto riguarda i locali della Polizia Municipale sono avvenuti anche successivamente alla stipula del contratto d’acquisto di questi spazi da parte del Comune di Pisa, resta da quantificare, verificare ed accertare, cosa che questa commissione non è stata in grado di fare, a chi sono in carico questi costi ad oggi: se al Comune essendo divenuto proprietario, o ancora alla Sviluppo Pisa, o al soggetto realizzatore dell’opera. Su questo si ritiene necessario un approfondimento da parte degli uffici competenti.
La Commissione ritiene opportuno inoltre segnalare come la maggior parte delle richieste di intervento segnalate dalla RSSP a seguito dei due sopralluoghi per rendere i luoghi di lavoro funzionali alla destinazione non sono stati realizzati. Al riguardo la Commissione non è stata in grado di accertare i motivi per cui non si è proceduto ad eseguire le disposizioni date al fine di rispettare le normative vigenti.
La Commissione sottolinea infine come molti dei rilievi presenti nei due verbali della RSSP permangono ancora ad oggi, come verificato dagli stessi Commissari nel corso del sopralluogo da loro effettuato nel mese di gennaio del 2015 e sollecita la messa a norma secondo le
indicazioni della RSSPP.

In allegato: ordine del giorno citato.
odgsestaporta

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