2 agosto: Earth Overshoot Day. Comunicato della Rete delle Città in Comune

Ieri, 2 agosto è stato l’Earth overshoot day per il 2017. Da oggi alla fine dell’anno consumeremo risorse che il Pianeta non potrà riprodurre. Di seguito, il comunicato di adesione della Rete delle Città in comune alla campagna per invertire questa rotta, per un nuovo modello di sviluppo economico e sociale alternativo a quello neoliberista, che non ipotechi il futuro

Oggi 2 agosto è, per il 2017, il cosiddetto overshootday, il giorno che segna il superamento del limite di consumo di risorse che il pianeta può generare nell’anno,

Nel 2016  questa giornata è caduta  l’8 agosto, l’anno precedente il 13 agosto, nel 2000 il primo ottobre, mentre bisogna risalire alla fine degli anni ’60 per trovare un pareggio del bilancio tra consumo e risorse generate dalla Terra in un anno.

La tendenza ad anticipare la data cresce quindi notevolmente, come confermano i dati ufficiali forniti dal Global Footprint Network. E tutto nel silenzio quasi generale.

Dal 3 agosto consumeremo irresponsabilmente risorse non rigenerabili, cioè risorse che dovrebbero appartenere alle generazioni successive, a cui non saranno mai restituite. 

Stiamo consumando e inquinando 1,7 volte più velocemente della capacità naturale degli ecosistemi di rigenerarsi. Insomma, stiamo accelerando il consumo del futuro. Solo spostare in avanti ogni anno di 4,5 giorni la data dell’overshootday aiuterebbe a pareggiare il bilancio ecologico ed energetico entro il 2050.

Come “Rete delle Città in Comune” abbiamo scelto di aderire alla campagna #movethedate impegnandoci a sostenere nei nostri territori, all’interno delle istituzioni in cui siamo presenti (e non solo) scelte politiche orientate a promuovere la riduzione di emissioni di anidride carbonica, nonché la riduzione degli sprechi alimentari (visto che le produzioni di alimenti sono corresponsabili di emissioni di gas serra), degli sprechi di acqua, il risparmio energetico, l’abbattimento del consumo di suolo, forme e sistemi di mobilità ecosostenibile e leggera, la tutela della biodiversità  autoctona animale e vegetale, la tutela del verde urbano e l’implementazione dello stesso con la creazione di isole di compensazione climatica anche valorizzando e promuovendo un migliore utilizzo di fiumi e laghi, forme di economia circolare.

Nonché il contrasto a trattati internazionali come il Ceta, la cui ratifica da parte del nostro Parlamento contribuirebbe ad aggravare la situazione globale. Insomma impegnarsi per un nuovo modello di sviluppo (e progresso) economico e sociale, alternativo a quello neoliberista

L’unico pareggio di bilancio per cui lotteremo, quindi, affinché sia assunto come priorità politica, è quello tra consumo di risorse e risorse rigenerabili, ponendo un freno al violento ritmo di saccheggio delle stesse. Il futuro infatti, se lo vogliamo, va difeso e costruito adesso.

La Rete delle Città in Comune

 

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