Buon 25 aprile!
Sono passati 76 anni da quel 25 aprile che festeggiamo oggi, da quella data in cui il Comitato di Liberazione nazionale dell’Alta Italia fece partire l’insurrezione, avviando così la fase finale della guerra partigiana con la conquista delle città dell’Italia del Nord e la Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista. Una data simbolica che non rappresenta soltanto la fine dell’occupazione, ma anche l’inizio di un percorso nazionale per un’Italia democratica, libera e giusta, e la speranza di un futuro migliore. Celebriamo la Resistenza, quei partigiani e quelle partigiane che si batterono per la libertà, con la consapevolezza che in quel periodo buio tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945 ci furono anche forme altre di resistenza, ugualmente coraggiose: chi soccorse e assistette i soldati sbandati dopo l’armistizio, chi protesse e nascose ricercati politici, disertori, renitenti, ebrei, chi l’8 settembre da militare dell’esercito italiano si rifiutò di passare tra le fila naziste e di cedere le armi, che preferì battersi contro l’ex alleato o essere deportato in Germania.
In questo periodo così complesso e così tragico a causa delle conseguenze che derivano dalla condizione sanitaria attuale, dal sistema liberista in cui siamo immersi e dopo anni di privatizzazioni, tagli e definanziamenti, crediamo che il modo migliore per celebrare questi uomini e queste donne che scelsero da che parte stare sia quello di interrogarci su come costruire una società nuova, su come immaginare il futuro, ripartendo da quegli ideali che riuscirono a concretizzarsi con la scrittura della Costituzione. Troppe sono le violazioni allo stato di diritto emerse drammaticamente in questo periodo: la nostra società pare sgretolarsi, mentre nuove forme di fascismo diventano sempre più forti e con arroganza prendono parte alla vita politica promuovendo un’anticultura dell’intolleranza che sta prendendo piede non solo in Italia ma in tutta Europa. E purtroppo abbiamo avuto modo di vedere confermate le conseguenze di un’Europa indifferente ed egoista solo qualche giorno fa, con l’ennesimo naufragio al largo della Libia e la morte di 130 persone a causa dell’omissione di soccorso da parte dell’Ue e di Frontex.
Siamo consapevoli che la situazione è grave, che sarà necessario promuovere nuove lotte, che ci saranno nuove drammatiche emergenze da affrontare come quella ambientale, ma vogliamo festeggiare questo 25 aprile con la speranza nella costruzione di un futuro più giusto, più umano, più democratico, convinti dell’importanza di guardare al passato, a chi prima di noi ha immaginato un altro mondo possibile, pronti a impegnarci a nostra volta per riprendere in mano il nostro destino.
Augurando a tutte e tutti un buon 25 aprile, vi lasciamo con dei consigli di visione e documentazione: