Nel pomeriggio di giovedì 30 gennaio 2014, in occasione di un sopralluogo, abbiamo potuto constatare le critiche condizioni in cui versa la chiesa sconsacrata di Sant’Antonio in Qualquonia, monumento di proprietà comunale. La chiesa versa in uno stato di degrado totale. Fortunatamente le tele che vi alloggiavano sono state messe in salvo presso il museo di San Matteo e, sembra, che non abbiano riportato danni. Molto critica invece è la situazione per ciò che concerne il soffitto ligneo a cassettoni che presenta numerose infiltrazioni e, in alcune parti, è proprio crollato. Il tetto è pure in pericolo e, in numerosi punti, piove all’interno. Ugualmente drammatica è la situazione della struttura in sé: muri, pavimentazione, infissi e all’interno, oltre a macerie di vario tipo, ci sono piccioni morti, sporcizia e fango.
L’Assessore Serfogli ha dichiarato che, per effettuare i lavori, sarebbero necessari 900mila euro; il restauro dovrebbe riguardare due aspetti: l’edificio in sé e il soffitto ligneo (450mila euro + 450mila euro). Già nel 2010 era stato chiesto un finanziamento alla Fondazione Cassa di Risparmio che fu, però, negato. Nel 2014 il Comune di Pisa tenterà di riproporre, sempre alla Fondazione Pisa, il progetto – aggiornato e, in parte, modificato – per il restauro della chiesa. Ammesso che il progetto questa volta venga finanziato, resta però un punto di domanda sul mantenimento, la gestione e la destinazione d’uso dell’edificio. A questo proposito, anche in base a un intervento fatto dal consigliere Garzella, si è parlato dell’ipotesi di fare un bando per la concessione che preveda una partecipazione ai costi del restauro e la gestione del posto stesso.