Quante case si possono ristrutturare con 1.431.047,60 Euro? È quello che ci chiediamo analizzando i soldi pubblici che la giunta Conti ha speso solo nel 2023 per albergare 218 persone, di cui 96 minori.
Nel 2023 sono stati albergati 82 nuclei familiari e sono fuoriusciti dall’albergazione solo 15 di questi nuclei.
Ecco quanto emerso dall’interrogazione che abbiamo presentato per smascherare la mera propaganda del sindaco Conti che si dice fiero di aver consegnato due case a settimana nella precedente legislatura.
Le assegnazioni non devono essere centellinate, ma devono far parte di un piano preciso che abbia a cuore le politiche abitative mettendo al centro il diritto ad un’abitazione adeguata come diritto fondamentale di ogni persona.
Invece, la giunta Conti insiste nel direzionare i finanziamenti per le politiche abitative in modo praticamente integrale alle albergazioni di emergenza e questo emerge anche dal bilancio 2024 dove vi è una previsione di spesa di 1,6 milioni di Euro solo per le albergazioni e di appena 500 mila euro per le restanti politiche abitative.
Eppure, a Pisa, gli alloggi pubblici vuoti non mancano, anzi sono tantissimi. Anche su questo abbiamo presentato un’interrogazione e il dato emerso è di 188 alloggi vuoti.
È evidente quindi che la casa è tutt’altro che una priorità per questa giunta, come del resto lo è l’investimento efficiente delle risorse pubbliche considerato che i soldi spesi nelle albergazioni sono consegnati ai privati che gestiscono i servizi senza alcun ritorno per il patrimonio pubblico, oltretutto con situazioni abitative tutt’altro che dignitose.
È importante infatti tenere presente che vivere in albergazione significa essere costantemente pronti a doversi muovere da una sistemazione all’altra, non poter contare su spazi sufficienti come raccontano le tante storie di famiglie rinchiuse in due stanze.
Tra le tante abbiamo raccolto la testimonianza di una famiglia che vive in albergazione emergenziale da cinque anni. I bambini, che oggi stanno finendo le scuole materne, sono nati in una situazione di albergazione e non hanno mai vissuto in una vera casa.
Questa famiglia, come molte altre, vive oggi il paradosso di vedere oggi minimamente incrementato il proprio reddito, per lavori del tutto precari che i genitori sono faticosamente riusciti ad ottenere, con la conseguenza che la posizione nelle graduatorie emergenziali peggiora e il sogno di una casa si allontana.
Infatti questi genitori non riescono a trovare una casa nel mercato privato perché nessun proprietario vuole concedere in locazione un appartamento ad una famiglia senza garanti e con due giovani genitori che vivono di un lavoro precario.
La soluzione noi l’abbiamo presentata da tempo: due ordini di interventi. Il primo riguarda l’edilizia pubblica: gli investimenti devono essere direzionati a un piano straordinario ed urgente per il recupero di tutti gli alloggi vuoti.
Questo obiettivo oltre che necessario per una soluzione di lugo periodo si rende indispensabile anche per ragioni di sostenibilità ambientale: le case vuote non possono più essere tollerate e i primi a dover efficientare l’utilizzo del patrimonio immobiliare esistente sono proprio lo stato e gli altri enti pubblici.
Dall’altro lato però si rende necessario un intervento nel mercato privato a partire dal calmierare gli affitti sempre più insostenibili. Per questo deve essere riformata e potenziata l’Agenzia casa: il Comune si deve porre come garante peri nuclei in grado di sostenere un affitto privato ma privi della solidità economica necessaria per poter soddisfare il bisogno abitativo nel mercato privato. Anche in questo caso siamo davanti al fallimento totale delle politiche della destra visto che gli alloggi dati con Agenzia casa si contano sule dita di una mano: dal 2022 ai primi sei mesi del 2023 sono stati reperiti tramite Agenzia Casa appena 3 alloggi di cui 2 reperiti nel patrimonio Erp e 1 da soggetto privato.
Non siamo più disposti ad accettare le mistificazioni della Giunta Conti: la casa è un diritto fondamentale oggi negato ad un numero altissimo di persone nel nostro territorio con costi per le finanze pubbliche altissimo. Viene da chiedersi chi ci guadagni oltre agli albergatori da questa gestione.