Vista la Convenzione Europea per i diritti dell’uomo, firmata a Roma il 4 novembre 1950, nella quale si afferma che “il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione ed in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita o ogni altra condizione” (art. 14);
Vista la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del 26 settembre 2000, recepita dall’Italia con legge n.130/2008, in cui si ribadisce che “è vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale” (art. 21, comma 1);
Visto l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;
Visto l’art. 4 dello Statuto della Regione Toscana che indica le finalità prioritarie perseguite dalla Regione Toscana, fra le quali, alla lettera s), è individuato “il rifiuto di ogni forma di xenofobia e di discriminazione legata all’etnia, all’orientamento sessuale e a ogni altro aspetto della condizione umana e sociale”;
Ricordato che la Toscana è la prima Regione ad essere intervenuta in materia, con legge regionale 15 novembre 2004, n. 63 (Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere);
Premesso che:
– il Toscana Pride nasce come coordinamento regionale delle associazioni e dei gruppi organizzati che operano nello spazio LGBTIQA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Intersessuali, Queer, Asessuali) sul territorio, al fine di promuovere la piena cittadinanza di queste soggettività;
– l’intento del Coordinamento è quello di essere riconosciuto come soggetto politico autorevole nel dialogo con le istituzioni e in merito alle politiche in ambito LGBTIQA+, al fine di “trasformare l’indignazione, la paura e la rabbia per i soprusi e le discriminazioni subite in partecipazione attiva e costruttiva attraverso percorsi politici e culturali rivolti alle istituzioni e alla cittadinanza della Regione”;
Rilevato che quest’anno la manifestazione a conclusione del percorso annuale si terrà sabato 8 Luglio a Firenze;
Richiamate le scorse manifestazioni pubbliche del Toscana Pride, svolte nel 2016 a Firenze, nel 2017 ad Arezzo, nel 2018 a Siena, nel 2019 a Pisa, e – dopo gli anni di pausa a causa della pandemia – nel 2022 a Livorno, che hanno visto una grande partecipazione, stimata in più di 50 mila persone, ed hanno rappresentato il momento di massima visibilità per un percorso politico che si articola in una serie di iniziative di sensibilizzazione e divulgazione (incontro pubblici, spettacoli teatrali, presentazione libri, concerti, ecc.);
Preso atto che la Regione Toscana e alcuni comuni della provincia di Pisa, come nelle ultime edizioni, hanno già provveduto a dare visibilità e rilevanza al Toscana Pride assicurando il patrocinio alla manifestazione;
Richiamato il Programma regionale di sviluppo 2016-2020, approvato con risoluzione del Consiglio regionale n.47 del 15 marzo 2017, e in particolare il Progetto regionale n. 18 “Tutela dei diritti civili e sociali” nel quale la Regione prevede di realizzare azioni di sensibilizzazione in materia di promozione dei diritti delle persone LGBTIQA+ e prevenire e contrastare la violenza di genere a partire dalla scuole;
Ricordato che, a partire dal 2015 la Regione Toscana ha stipulato un accordo con le pubbliche amministrazioni toscane aderenti alla Rete R.E.A.D.Y. per il coordinamento, supporto e promozione delle attività volte all’affermazione di pari dignità e diritti delle soggettività LGBTIQA+, accordo che ha portato in poco tempo ad un notevole aumento del numero di adesioni alla Rete da parte delle pubbliche amministrazioni toscane;
Considerato che:
– anche a fronte di un clima politico nazionale che sembra voler mettere in discussione dei diritti faticosamente acquisiti negli anni, è sempre più importante supportare l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBTIQA+, al fine di creare un clima sociale basato sul rispetto e mettere al bando ogni discriminazione;
– negli ultimi anni sono aumentate le aggressioni omolesbobitrasfobiche, di cui ricordiamo soltanto nel 2022 tre episodi denunciati nel Comune di Pisa, di cui due sono stati registrati nel litorale dove due coppie sono state aggredite verbalmente e minacciate, e un altro ai danni di uno studente all’uscita da scuola;
-Le aggressioni rappresentano solo una delle forme di violenza che la comunità subisce, che non rappresentano episodi isolati ma il frutto di un clima di violenza sistemica, che si traduce in molte forme a livello istituzionale e sociale (discorso d’odio sui media e nel dibattito pubblico; discriminazioni sul lavoro e nell’accesso alla casa e ai servizi, soprattutto ai danni delle soggettività più vulnerabili; invisibilizzazione delle istanze della comunità; mancanza di politiche pubbliche adeguate per contrastare discriminazioni e violenze e offrire un supporto adeguato a chi le subisce) e che di fatto normalizza anche la violenza fisica
Ritenuto, pertanto, opportuno che:
– il Comune, oltre a dare la propria adesione al Toscana Pride, debba garantire il massimo impegno nel favorire l’inclusione sociale delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+, sviluppando azioni positive in tal senso e promuovendo, se necessario, ulteriori atti e provvedimenti amministrativi che tutelino queste persone dalle discriminazioni, con una particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili e che subiscono discriminazioni multiple;
– sia auspicabile un’adesione di tutti i Comuni toscani a tutte quelle iniziative in grado di rappresentare a pieno le esigenze delle persone LGBTQIA+ che spesso vivono situazioni di discriminazione in ragione del loro orientamento sessuale o identità di genere;
– in linea con quanto auspicato dagli stessi organizzatori, è altresì opportuno sostenere ogni azione utile affinché oltre all’adesione formale e simbolica delle istituzioni toscane al Toscana Pride, certamente positiva e fondamentale, si passi ad un impegno costante e concreto per contrastare una cultura omofoba promuovere un clima sociale di rispetto;
Il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta
– a dare il patrocinio del Comune Pisa alla manifestazione e garantirne la partecipazione al Toscana Pride 2023 che vedrà il culmine con la manifestazione prevista a Firenze il prossimo 8 luglio;
– a realizzare un gesto simbolico nei giorni precedenti e immediatamente successivi alla manifestazione come esporre sul Ponte di Mezzo la bandiera arcobaleno
– a garantire il pieno sostegno alle politiche per favorire l’inclusione sociale delle soggettività LGBTIQA+, a partire dalla piena attuazione della l.r. 63/2004;
– a promuovere e discutere, anche a livello comunale per quanto di propria competenza, provvedimenti contro i crimini d’odio (“hate crimes”) che prevedano anche e soprattutto processi efficaci di prevenzione degli stessi; nonché, in via generale, promuovere politiche adeguate e inclusive in tutti i contesti sociali;
– potenziare, sempre nell’ambito delle competenze comunali, i percorsi di educazione alle differenze previsti all’interno dei sistemi scolastici, anche formando e supportando le figure coinvolte nei processi di educazione (dirigenti, docenti, genitori ecc.), finalizzati a contrastare qualsiasi forma di discriminazione;
– promuovere un dialogo costante, programmatico, operativo e costruttivo con le Associazioni che compongono il Comitato Toscana Pride attraverso la costituzione di tavoli di discussione a livello regionale e promuovendo gli stessi anche a livello comunale.
Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare