Supportiamo e partecipiamo allo sciopero per la giustizia climatica indetto dai Fridays For Future.
Lo slogan “Resistenza climatica” ci richiama alla responsabilità quotidiana di agire: in mesi in cui gli eventi climatici estremi si susseguono senza tregua, causando morte e rendendo la vita nei nostri territori sempre più difficile, l’inazione delle istituzioni locali, nazionali e sovranazionali è drammatica.
E mentre si ignorano gli allarmi del mondo scientifico che spronano ad azioni decise e rapide, si prosegue senza batter ciglio nella costruzione delle cosiddette grandi opere strategiche e nell’aggressione ai territori. Noi da anni denunciamo quanto avviene sul territorio pisano. Da un lato le amministrazioni sono sorde agli imperativi di giustizia climatica che la situazione ci impone. Non c’è alcun ripensamento della mobilità urbana, che dev’essere dolce e a misura di persona: incentrata sulla bicicletta e sui mezzi pubblici accessibili (fisicamente ed economicamente). La gestione delle risorse, dal suolo all’acqua, è sempre meno votata agli interessi di cittadine e cittadini, piegata ormai al profitto. Non c’è alcun piano strutturato per un verde urbano che non sia solamente ornamentale, ma foriero di biodiversità anche in città. Anzi, il parco di San Rossore, area verde per eccellenza della nostra città è costantemente sotto attacco, luogo ideale per dare spazio alla militarizzazione del territorio.
E mentre si ignorano queste esigenze non più prorogabili, si punta su una costante e inarrestabile cementificazione del territorio, anche attraverso il nuovo piano strutturale Pisa-Cascina. Ma non solo, dalla base militare prevista al Cisam alla Darsena Europa, dalla tangenziale Nord-Est alla cittadella aeroportuale, le amministrazioni comunali da decenni ormai puntano a una Pisa soffocata dal cemento.
In piena coerenza col nostro programma e con le lotte che abbiamo sempre portato avanti e sostenuto, fuori e dentro il Consiglio comunale, scendiamo in piazza questo venerdì 6 ottobre. Perché abbiamo bisogno di piazze resistenti, prima che sia troppo tardi.
Una città in comune