A Pisa crescono ancora le diseguaglianze e aumenta la povertà educativa

Raddoppiati il numero dei pasti distribuiti ogni giorno solo con l’asporto rispetto al 2019, cresciuto del 25% il numero di persone incontrate, incremento drammatico della povertà educativa, 230 persone che, dopo essere uscite da situazioni di emergenza, tornano in difficoltà a causa della pandemia.

Sono solo alcuni dei numeri drammatici di questo 2020 forniti dal Direttore della Caritas, Don Emanuele Morelli, rispetto alla crescita della povertà nella nostra città a causa della crisi economica e sociale, determinata dalla pandemia, che ha avuto effetti molto forti nella distribuzione della ricchezza ed ha aumentato le povertà.

E i numeri sono destinati a peggiorare nel 2021, con un pesantissimo aumento delle diseguaglianze, se non verranno messi in atto misure adeguate

Ed è proprio su questo terreno, quello del progressivo impoverimento della nostra comunità, che registriamo la totale latitanza della giunta Conti, che non definisce delle strategie e non dà risposte efficaci ad una crisi che provoca esclusione, iniquità e discriminazione.

Ancora una volta, chiediamo che si adottino politiche organiche e complessive per agire non solo sulla difficoltà attuale ma anche su quella fascia grigia che è costantemente a rischio di povertà.

Visto il silenzio dell’amministrazione locale, riteniamo che sia necessaria una verifica sugli effetti concreti delle risorse, al di là di qualche numero che ogni tanto viene sbandierato

Quali sono gli esiti, in termini di riduzione del disagio sociale e delle disuguaglianze della distribuzione a pioggia dei diversi bonus adottati da questa amministrazione?

Qual è lo stato di avanzamento del Tavolo contro la Povertà, quali le realtà coinvolte e i suoi programmi?

Qual è la distribuzione della povertà sul nostro territorio quali le zone più a rischio?

Quali sono gli interventi attivati per far fronte al diffondersi della povertà educativa?

Quali sono i servizi attivati per garantire l’inserimento al lavoro delle persone svantaggiate e rendere possibile l’uscita delle famiglie dal circuito dell’assistenzialismo?

Quali sono le misure di garanzia del diritto all’abitare, a partire dagli interventi sulla morosità incolpevole?

La logica dei bonus sta mostrando tutta la sua inefficacia. Occorre non sperperare risorse ed operare affinché gli effetti collaterali della pandemia non lascino cicatrici sociali profonde ed ineliminabili.

Come ribadiamo da un anno è prioritario, invece, costituire un Fondo unico di contrasto alla povertà che comprenda le risorse e le misure a disposizione dell’Amministrazione comunale: troppi aiuti a pioggia, troppi bonus. E’ necessario fare il contrario: unire le risorse e metterle a disposizione in maniera trasparente e partecipata delle persone in difficoltà della comunità, stanziando finanziamenti adeguati prioritariamente per il potenziamento dei servizi territoriali e per la costituzione di un Fondo straordinario destinato al contrasto della dispersione scolastica ed in generale al sostegno mirato e multidimensionale alle famiglie in difficoltà

Una città in comune

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