Una Città in Comune-PRC e L’Altra San Giuliano hanno accolto con favore le due sentenze della Corte di Cassazione che hanno finalmente stabilito l’illegittimità dell’esenzione dalla tassa sugli immobili attualmente garantita alle scuole paritarie. Il Comune di Livorno che ha dato corso al contenzioso nel 2010 è per noi un modello da seguire.
In momenti di difficoltà come quello attuale, in cui i cittadini vedono aumentare sensibilmente la tassazione a loro carico da parte degli Enti locali, finalmente un provvedimento dispone di abolire i privilegi e di distribuire più equamente il carico dei tributi, come sancisce l’articolo 53 della Costituzione secondo cui “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della lorocapacità contributiva”. Principio tanto più valido per soggetti a carattere commerciale come la Corte definisce le scuole paritarie.
Ma soprattutto le sentenze sono in sintonia con l’articolo 33 della Costituzione italiana secondo cui “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. La tanto invocata libertà delle famiglie nella scelta dell’educazione è cioè garantita sin dal dettato costituzionale grazie al fatto che lo Stato non si riserva il monopolio della creazione e della gestione delle scuole ma accorda invece il pieno diritto di istituire scuole a qualsiasi soggetto. Tali scuole, tuttavia, proprio perché pienamente indipendenti dal sistema pubblico e del tutto libere di impostare secondo i propri convincimenti le linee di insegnamento, non debbono né possono essere – né direttamente né indirettamente – a carico della fiscalità generale, cioè di tutti i cittadini che pagano le tasse. Diversamente, se le scuole private fossero finanziate con soldi pubblici sarebbe pieno diritto dello Stato intervenire anche su forme e contenuti dell’insegnamento. Se d’altro canto volessimo per assurdo ammettere una concezione della “libertà di scelta delle famiglie” come quella sostenuta dalla Conferenza Episcopale Italiana dovremmo anche chiederci perché non finanziare e non favorire le scuole di tutte le confessioni religiose presenti in Italia.
Noi riteniamo che una volta appurato il carattere commerciale delle scuole paritarie, la mancata tassazione delle stesse da parte del Comune è a tutti gli effetti un privilegio ingiustificato, che intacca tanto i principi che stanno alla base della scuola pubblica quanto il principio dell’equità fiscale.
Per queste ragioni questa mattina abbiamo depositato a Pisa e a San Giuliano una mozione da discutere urgentemente in consiglio comunale in cui si impegnano i rispettivi sindaci e giunte a dare mandato agli uffici competenti a fare una immediata ricognizione degli immobili di proprietà della Curia utilizzati per scuole paritarie, con una valutazione del gettito ICI-IMU corrispondente, e procedere alla immediata riscossione di quanto dovuto sia per gli negli anni precedenti sia per quello in corso.
Una città in comune-Partito dela Rifondazione Comunista
L’Altra San Giuliano