UNITA’ TOSCANA, pagina 23
È polemica a Pisa dopo l’approvazione in consiglio comunale di una mozione presentata da un consigliere del Pdl per intitolare una strada a Giuseppe Niccolai, già deputato del Msi. «t sbagliato intitolare una strada di Pisa a un fascista», afferma, in una nota, l’Istituto storico della Resistenza in Toscana d’intesa con gli altri istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea della regione, definendo «assai grave la recente decisione del Comune di intitolare una strada della città a Giuseppe Niccolai, persona e uomo politico che, con i fatti e con le parole, ha sempre manifestato e rivendicato il suo orientamento dichiarataLa mozione, che proponeva anche l’intitolazione di altre strade a due storici esponenti pisani del Pci e della Dc, è stata approvata con 12 voti a favore su 25 presenti e con i voti contrari di Sel e Prc, mentre 10 consiglieri (9 dei quali del Pd) si sono astenuti. Contraria all’intitolazione anche la biblioteca Franco Serantini di Pisa, intitolata alla memoria dell’anarchico ucciso a Pisa durante i disordini scoppiati dopo un comizio dello stesso Niccolai.
«In una comunità e in una repubblica democratica – aggiunge l’istituto storico della Resistenza toscano – non può essere additato ad esempio per la cittadinanza e non può essere considerata parte qualificante della nostra memoria civile l’esperienza e l’operato politico e culturale di un fascista dichiarato quale Giuseppe Niccolai. Le istituzioni e i partiti che in esse rappresentano la città dovrebbero essere i primi tutori dei valori democratici, ma sembrano invece smarrire ogni certezza». Infine, l’istituto conclude che si tratta di «un fatto tanto più grave nella città ove ha vissuto a lungo e da poco si è spenta Teresa Mattei, che fin da giovanissima dedicò la propria vita alla lotta contro il fascismo, alla battaglia per le libertà e i diritti di tutti» per questo si augura «che Pisa ci ripensi, restituendo Niccolai alla memoria privata».
Stizzitala replica del promotore della mozione, Filippo Bedini (Pdl): «Fermi, Marconi, Pirandello e tanti altri grandi italiani, che hanno fior fiore di strade che portano il loro nome, sono stati convinti fascisti. Dovremmo forse eliminarle e dedicarle a qualche partigiano per questo: ». Poi aggiunge: «Battute a parte, Niccolai era stimato da tutti i pisani, ovviamente esclusi quelli accecati dall’odio ideologico».
Opposto il parere del capogruppo Pd, Ranieri Del Torto che invece sottolinea che il nome del parlamentare missino è elemento di divisione: «le polemiche scoppiate dimostrano che Niccolai non ha consenso sufficiente: l’intitolazione di una strada dovrebbe essere disposta per un personaggio che unisce e non per uno che divide». Poi spiega i motivi dell’astensione: «lo abbiamo fatto per coerenza rispetto a tutte le altre volte in cui non abbiamo espresso un parere sulle mozioni in consiglio comunale per intitolazione di strade, perché esiste un’apposita commissione preposta a questo genere di attività. Tuttavia non ho difficoltà a dire che lo spirito revisionista che ha alimentato la mozione del Pdl sia qualcosa di cui Pisa non ha bisogno». Duro il commento di Carlo Scaramuzzino, capogruppo di Sel: «Mi limito a ricordare la lapide che è posta sulla tomba di Franco Serantini. “colpito a morte dalla polizia, mentre si opponeva a un comizio fascista”, il comizio era stato tenuto da Niccolai». Per Maurizio Bini (Prc): «non è possibile accettare l’idea di mettere sullo stesso piano chi si è battuto e chi si batte contro il fascismo e chi, invece, l’ha sostenuto o ne fa apologia».