Si svolgerà Sabato 19 novembre alle ore 18 al Circolo ARCI Alberone, in via S. Agostino a Pisa (quartiere di San Giusto) un incontro cittadino promosso da Una città in comune sul tema dell’educazione contro le discriminazioni di genere nelle scuole, dal titolo:
“A Scuola Senza Paura: Il Comune boccia i progetti di promozione della cultura di genere – la città boccia il Comune”.
Parteciperà Andrea Maccarrone, della Rete Nazionale Educare alle Differenze e interverranno rappresentanti all’ Osservatorio Scolastico Permanente, Educare alle differenze Pisa, Non Una di Meno, insegnanti, studenti, esperti, attivisti, cittadini, dirigenti scolastici.
Si tratta di un momento di confronto importante e urgente vista la decisione della maggioranza che sostiene il sindaco Conti di impedire che si parli di educazione contro le discriminazioni di genere nelle scuole. La motivazione è stata esplicitata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Niccolai, in consiglio comunale: ‘noi siamo e saremo sempre contrari a questo genere di iniziative’ e ‘l’educazione spetta alle famiglie per Costituzione’ (e non alla scuola).
E’ una posizione ideologica e retrograda della destra e di questa Giunta, perché non volere l’educazione contro le discriminazioni di genere a scuola significa ostacolare la necessaria crescita culturale nella comunità educante, nelle famiglie e nelle giovani generazioni assolutamente necessaria, come affermano i dati sul bullismo, sugli atti di violenza, sulle discriminazioni di genere che si vedono nella società e nel mondo del lavoro.
Non solo. Siamo di fronte ad un attacco alla scuola pubblica e laica, perché la Costituzione assegna alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli sociali che limitano libertà e uguaglianza dei cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona umana, e la legge sulla riforma della scuola fa proprio questo principio assegnando alla scuola il compito di educare contro ogni tipo di discriminazione e per promuovere il rispetto delle differenze, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni.
Ma l’amministrazione di Pisa è stata sorda agli appelli di 400 docenti, di genitori, di associazioni, di semplici cittadini, avendo come unici referenti i ‘Family day’ che paventano una inesistente ‘teoria gender’, e così impedisce che possano svolgersi corsi nelle scuole pisane contro la violenza di genere e la decostruzione degli stereotipi non sottoscrivendo il protocollo provinciale necessario per partecipare al bando regionale che stanziava le risorse.
Noi pensiamo a un’altra città, a un altro modo di essere a scuola e essere comunità educante, genitori, studenti e insegnanti. Per questo vogliamo parlare di educazione contro le discriminazioni e per l’uguaglianza di genere a scuola e in città.
Una città in comune