A Viareggio martedì per non dimenticare. Accogliamo l’invito dei familiari a “fare rumore” per Viareggio

Anche noi saremo a Viareggio martedì 29, a memoria di una strage del profitto che non si può e non si deve dimenticare.

A maggior ragione quest’anno, dopo la vergognosa sentenza politica della Corte di Cassazione che ci riguarda tutte e tutti perchè fa scuola nel senso più deleterio del termine: si trova un artifizio tecnico per ridurre le responsabilità delle imprese e fare cadere in prescrizione la maggior parte dei reati.

Quindi, per la legge di questo Stato, l’incidente di 11 anni fa in cui 32 persone tra uomini, donne e bambini furono uccise mentre riposavano tranquillamente nelle loro case o morirono nei mesi successivi e un intero quartiere fu distrutto dalle fiamme, per la legge non è stato un incidente sul lavoro.

Cancellando quindi quanto stabilito dai due procedimenti precedenti, ovvero che il disastro ferroviario fu un incidente sul lavoro avvenuto per colpevoli mancanze e scellerate decisioni ai fini del risparmio di spesa e del maggior profitto: dal taglio degli investimenti per le misure di sicurezza a procedure di controllo e verifica superficiali all’elevata velocità del cargo. Il tutto a esclusivo vantaggio dei profitti aziendali.

Ma il venir meno dell’aggravante del mancato rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro pesa come un macigno non solo perché deresponsabilizza le società coinvolte e prescrive diversi reati ma anche perché apre scenari molto preoccupanti per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, in un Paese in cui quotidiani sono gli infortuni e le morti sul lavoro.

Ancora una volta si conferma che la sicurezza delle persone viene dopo gli interessi e il profitto.

A fianco dunque dei familiari delle vittime che in tutti questi anni hanno tenacemente lottato perché fossero accertate le responsabilità della strage rivendicando anche maggiore sicurezza sui treni e sui binari, supportati dal sostegno di molte persone ed associazioni, ed in particolare dei ferrovieri, tra i quali Riccardo Antonini che per questo suo impegno a fianco dei familiari e per la sicurezza sul lavoro è stato licenziato.

La partecipazione al corteo di Viareggio di martedì 29 giugno (appuntamento alle ore 21 in Piazza Regina Margherita, sulla passeggiata a mare) non è solo una commemorazione di un doloroso evento ma è una battaglia di civiltà, perché i diritti delle cittadine e dei cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori devono venire prima di ogni esigenza aziendale e del profitto.

Nel frattempo anche noi accogliamo l’invito dell’associazione dei familiari delle vittime e anche la bacheca della nostra sede “fa rumore” per non dimenticare Viareggio.

Una città in comune

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