Il 31 Gennaio scorso, nella Seconda Commissione del Consiglio Comunale, i rappresentanti della Società della Salute hanno fatto dichiarazioni che ci hanno lasciato stupiti e sorpresi: a loro dire, dopo l’approvazione della nuova Legge di Bilancio, sarebbe divenuto impossibile “garantire l’iscrizione dei cittadini stranieri al Servizio Sanitario Nazionale”, perché le nuove norme imporrebbero un contributo “fino a 700 euro l’anno per gli studenti e fino a 2.000 euro per tutti gli altri stranieri”. In Commissione si stava discutendo, su nostra richiesta, dei minori non accompagnati e dei migranti ospiti dei centri di accoglienza nelle nostre zone: le osservazioni della rappresentante della Società della Salute sembravano dunque riferirsi anche a queste persone, che data la loro condizione di indigenza non possono certo permettersi di sborsare cifre così alte.
Riteniamo che occorra assolutamente fare chiarezza su quanto prevede la normativa: la legge di bilancio 2024 non tocca in alcun modo il diritto alla salute dei richiedenti asilo e dei minori non accompagnati. Questi, infatti, hanno diritto alla cosiddetta “iscrizione obbligatoria al SSN”, che è e resta gratuita, a parità di condizioni con i cittadini italiani: così dispone il comma 1b dell’Art. 34 del Testo Unico sull’immigrazione, non modificato dalla legge di Bilancio. I minori non accompagnati, tra l’altro, hanno diritto ad iscriversi gratuitamente al Servizio Sanitario e ad avere un pediatra, anche se non hanno un permesso di soggiorno in tasca: lo dicono le norme nazionali, e lo ribadiscono le Linee Guida della Regione Toscana, approvate con una delibera di Giunta del 2020.
La legge di bilancio richiamata dai rappresentanti della Società della Salute e dalla assessora Bonanno ha sollevato più che legittime polemiche, e anche noi la riteniamo gravemente ingiusta: ma, come ha specificato lo stesso Governo in un suo comunicato stampa, la norma modifica unicamente gli importi per l’iscrizione cosiddetta “volontaria”; riguarda cioè gli studenti e gli stranieri che appartengono a particolari categorie lavorative (religiosi, cooperazione, ecc..). Richiedenti asilo, migranti appena sbarcati in Italia e minori non accompagnati non sono toccati da queste disposizioni.
Se le dichiarazioni fatte in Commissione dalla SdS non sono semplici dichiarazioni, ma corrispondono a una prassi amministrativa della Società della Salute – se cioè gli uffici competenti non garantiscono l’iscrizione al Servizio Sanitario per gli ospiti dei centri di accoglienza – è necessario che questa prassi venga modificata immediatamente, nel rispetto delle norme vigenti e del diritto alla salute garantito dalla Costituzione.
Dal momento in cui sono accolti e ottengono il permesso di soggiorno per richiesta di asilo, inoltre, i migranti possono ottenere la residenza, che come sappiamo costituisce il primo passo necessario per l’acquisizione dei diritti fondamentali e per il pieno inserimento nel territorio. Anche su questo, in Commissione, si sono dette cose molto gravi, su cui chiediamo sia fatta chiarezza: a quanto pare, infatti, i migranti ospiti dei centri di accoglienza non sono stati iscritti all’Anagrafe, benché una recente sentenza della Corte Costituzionale abbia chiarito che i richiedenti asilo hanno diritto alla residenza.
Noi chiediamo che su questi temi così delicati – sono in gioco i diritti fondamentali di decine di minori ospitati nelle nostre zone – intervenga con decisione anche l’Amministrazione Comunale e la Giunta Conti. Perché non è ammissibile che alcune persone siano private del diritto alla residenza e all’assistenza sanitaria, nel silenzio di un Sindaco che – lo ricordiamo – è per legge la massima autorità sanitaria del territorio. Auspichiamo che le affermazioni riferite in Commissione siano frutto di distrazione e di meri errori materiali, ma nel frattempo invitiamo la Giunta a una maggiore vigilanza su questi temi.