«Acqua, bollette da tagliare del 18 % >>

LA NAZIONE PISA, pagina 8
Sel e Rifondazione esultano per l’ok alla mozione. «Ora il sindaco tispetti il voto»
SONO soddisfatti ma ingaggiano un’altra battaglia i consiglieri comunali di Rifondazione Comunista e Sel dopo l’approvazione, nell’ultima seduta consiliare, della loro mozione sulle tariffe dell’acqua. Con questo atto, i due gruppi sono riusciti ad ottenere l’impegno del sindaco e della giunta a richiedere, in sede Ato, l’eliminazione di quel 7% che, finora, è la quota di profitto privato sulle bollette dell’acqua (sulle quali incide del 18% a famiglia). La battaglia per «l’acqua pubblica» si era conclusa nel 2011 con l’esito positivo del referendum nazionale che eliminava così il profitto dalla gestione di questo «bene comune». Sel e Rifondazione hanno così chiesto e ottenuto l’applicazione dell’esito di quel referendum ma, dopo averla spuntata in Consiglio, chiedono di capire se e come l’impegno preso verrà onorato.
OLTRE ad una votazione controversa, che ha visto il Pd spaccarsi in tre tronconi (6 hanno votato contro, 4 a favore e gli altri astenuti), pare che l’assessore di riferimento, Giovanni Viale, si sia «rifiutato di portare al tavolo Ato la mozione approvata», così come riferiscono i consiglieri di Rifondazione e Sel. «Dopo il voto l’assessore ha detto hanno spiegato Carlo Scaramuzzino e Sandro Modafferi – che non avrebbe partecipato alle assemblee competenti per non dover illustrare la mozione che non condivideva». Federico Oliveri, coordinatore di Rifondazione, dichiara: «Coerentemente con l’operato della giunta, l’assessore Viale ha disconosciuto l’esito del voto in Consiglio comunale, annunciando dimissioni», mentre Francesco Auletta, candidato sindaco della coalizione di Rifondazione e Una città in comune, incalza: «Pretendiamo che l’esito del voto sia fatto valere nele sedi opportune. In caso contrario, ci rivolgeremo al prefetto», e chiede di sapere «qual è la posizione del sindaco uscente, Marco Filippeschi, sulle tariffe dell’acqua e sul rispetto del referendum». Così anche Maurizio Bini che rammenta: «Si estorcono soldi ai cittadini in modo improprio e senza informarli sul loro diritto, sancito dal referendum, al rimborso retroattivo delle bollette dell’acqua a partire da luglio 2011».

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