Acqua pubblica, tentazione Pd “Mezzo miliardo per ricomprarla”

REPUBBLICA FIRENZE, pagina III
Azionariato popolare: se ne discuterà nella Conferenza prog atica. Ferrucci: niente pregiudizi
Acqua pubblica, tentazione Pd “Mezzo miliardo per ricomprarla”
ACQUA pubblica, perricomprare le quote dei soci privati della Spa degli acquedotti serve mezzo miliardo di euro. Stima dell’autoritàidrica. Mail Pdvorrebbe comunque provarci: «Discutiamone senza pregiudizi ideologici, nessuno vuole tornare al vecchio statalismo, dobbiamo però ricordare che beni come l’acqua riguardano il futuro della Terra», dice il segretario Ivan Ferrucci. Perché, in attesa del congresso regionale che non ha an coraunadatasul calendario, il Pd toscano prova a ripartire anche daqui. D all’ideadell’ azionariato popolare, abbozzata dal governatore Enrico Rossi all’indomani della sua elezione e ancora oggi al palo.
Se ne discuterà alla Conferenza regionale programmatica di Firenze. Un nome-mammut, figlio di un’altra epoca. Un nome sotto il quale Ferrucci intende però chiamare non solo il partito,maisindaci, isindacati egli altri protagonisti economici. Obiettivo dichiarato, «misurare lafebbre alla Toscana» e trovare il modo di portarla al più presto fuori dalla crisi. E’ per F I l e il 12 ottobre prossimi, all’Hilton Garden Inn, l’hotel dentro ilparco di Novoli, in possibile coincidenza con il via ufficiale, a Bari, della campagna del sindaco Matteo Renzi per la conquista della segreteria del Pd. Un seminario con 2-300 persone, prevede Ferrucci, che si snoderàtrailvenerdi pomeriggio e il sabato mattina.
Tre gli `asset’ di fondo sui quali rilanciare la Toscana, che pure Rossi, stante le difficoltà generali «sta governando bene». Anzitutto ifondi europei: l’obiettivo è intercettare come Regione circa 7 miliardi di euro nel giro dei prossimi sette anni e spenderli tutti per migliorare la competitività delle imprese, stato sociale e servizi. Un nuovo modello di sviluppo con il quale favorire l’innovazione, la ricerca, il trasferimento tecnologico e anche l’aggregazione tra imprese.
In secondo luogo, le infrastrutture. Perché la Toscana, dagli aeroporti alla Tirrenica ai servizi, ha ancora un bel deficit da recuperare: secondo Ferrucci su questo frontel’impegno deve essere massimo. Il terzo `asset’ deveperò essere quello della riformaistituzionale: ilPdritiene che sia venuto ormai il momento di cambiare modello, quello di una Toscana suddivisa in287 Comuni, con 287 regolamenti edilizi e 287 piante organiche: «Da gennaio scatterà la Città metropolitanadiFirenzee dobbiamo capire cosa accade nel resto della regione, quando leprovincenonci saranno più», dice Ferrucci. E in questo caso l’idea è quello di puntare sulle Unioni dei Comuni, come primo passoversolefusioni. «Senza più le province saranno le Unioni dei Comuni a svolgere un ruolo intermedio, in modo da controbilanciare anche la Città metropolitana che nascerànellaToscana centrale», dice il segretario.
Nelle intenzioni del Pd, la Conferenza dovrebbe servire an che a spingere su alcune decisioni di fondo che si attendono tra qui e il prossimo anno: dalla legge urbanistica alle legge elettorale, dal piano dei rifiuti al nuovo piano sanitario. Perché, si legge nel documento dipreparazione alla conferenza, «abbiamo attraversato anni complicati, anni di tagli ai fondi sanitari e sociali ma il governo regionale ha agito bene». Solo che adesso si deve comunque cambiare, dice il Pd: «C’è bisogno di una nuova sfida». La rete ospedaliera ha subito «accorpamenti, trasformazioni, chiusure e investimenti chehanno cambiato lageografia sanitaria». Elanuovasfidasigiocherà invece «nel rapporto con l’università».

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