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Aeroporti, niente giochetti
di MARCO FILIPPESCHI (*)
Inizia una sfida nuova per la crescita della Toscana e dell’area vasta costiera. La politica deve fare la sua parte, senza regressioni. L’approvazione del progetto di fusione delle due società di gestione degli aeroporti toscani, per incorporazione di AdF in SAT, presentato dall’azionista di controllo Corporacion America Italia è di certo una svolta. La proposta è venuta dal socio privato che dominale due società, dopo l’adesione ad un’Opa della Regione e della Camera di Commercio di Firenze. Non è quella dei soci pubblici pisani. Come si sa, avremmo preferito un percorso d’integrazione diverso, quello promosso insieme allaRegione, fondato su una holding pubblica senza escludere successive cessioni di azioni ad un socio industriale. Ma oggi la vera alternativa sarebbe stata una holding totalmente privata, con SAT eAdF ridotte a società di gestione, senza possibilità di controlio delle funzioni strategiche per i soci pubblici, che comunque sono obbligati a detenere almeno il 20 per cento delle partecipazioni. Dunque indulgere sull’aspra vicenda chiusa nel giugno dell’anno scorso o recriminare sarebbe servito a poco. In uno scenario nuovo, serviva imporre delle condizioni, tenendo uniti i soci pubblici e così abbiamo fatto. Abbiamo badato all’interesse al mantenimento del valore delle partecipazioni e a svolgere un ruolo attivo nella nuova società, coordinando soci pubblici e fondazioni, reinvestendo e facendo valere così le ragioni, la forza e l’evidenza date da una grande mobilitazione, per ottimizzare l’interesse collettivo, senza prendere posizioni di bandiera isolate e sterili.
Per questo, a partire dal voto del Consiglio comunale sull’ordine del giorno che Vi i dicembre scorso ha dettato gli indirizzi del Comune di Pisa, votato dalla maggioranza – Sei compresa, ricordo a Dario Danti – e da Forza Italia, si sono chieste precise garanzie. Seguite passo passo con il coinvolgimento e l’accordo di tutti. Le stesse che Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Pisa avevano chiesto con una lettera a Corporacion America Italia. E il Consiglio Comunale di Pisa, prima di votare l’atto d’indirizzo, aveva ascoltato l’ingegnere Roberto Naldi che aveva convenuto sulla necessità che il governo esprimesse il suo impegno per il finanziamento degli investimenti previsti dal Masterplan diAdF.
Il Comune di Pisa, inoltre, ha promosso, presentato al Consiglio Comunale e resa pubblica l’analisi di un advisor indipendente che ha espresso un motivato e ineludibile parere positivo sul progetto di fusione. Il progetto approvato è fondato sulla vocazione distinta e non concorrenziale dei due aeroporti, la prima e principale garanzia richiesta. Quello di Pisa per voli low cost, con contenute tariffe aeroportuali, per voli internazionali e per lo sviluppo del trasporto merci. Quello di Firenze, con tariffe notevolmente maggiori, quale “city airport”, per la connessione coni principali hub europei. Sulla base di questa caratterizzazione il “Galilei” potrà raggiungere 7.1 milioni di passeggeri entro il 2028, secondo i piani già approvati da SAT evalidati dall’ENAC. Mentre il “Vespucci” nello stesso periodo crescerà fino a 4.4 milioni di passeggeri. La lunghezza della pista di Peretola, con i vincoli urbanistico-ambientali esistenti e con le condizioni già poste, non è determinante per il progetto di fusione. Ciò detto, la Regione difende i contenuti della variante al PIT approvata dal Consiglio Regionale, che oggi fa testo, tant’è che l’ENAC proponendo un allungamento della pista ha dovuto impugname i contenuti di fronte al TAR.
La richiesta di dare certezza agli investimenti sul “Galilei” ha trovato risposta con la recente decisione del Consiglio di Amministrazione di SAT di accelerare e incrementare l’investimento per il potenziamento del terminal passeggeri, mentre si sta concludendo l’allungamento delle piste, è a buon punto la delocalizzazione del borgo di via Cariola e è operativo il cantiere delpeople mover. Realizzazioni impensabili solo qualche anno fa. La lettera del Ministro Lupi non solo impegna il governo a completare l’investimento necessario per la modernizzazione del “Vespucci” e dunque a dare certezza al progetto di fusione. Richiama anche l’impegno allo “sviluppo coordinato della connettività di superficie e l’implementazione dell’intermodalità dei collegamenti Pisa-Firenze”, altro obiettivo fondamentale indicato dai soci pisani, recepito da SA’I’ e AdF e promosso dalla Regione in incontri svolti con Ferrovie dello Stato e Governo.
Gli spazi positivi che si aprono ora vanno colti nell’interesse del territori o e del lavoro che direttamente e indirettamente il sistema aeroportuale toscano genera. Di fronte a questa sfida, giochetti divecchiapoli tica, che indeboliscono le città protagoniste – e Pisa è un perno di ogni strategia -, è bene che siano subito smascherati. La Toscana costiera dev’essere propositiva e attiva e dire con i fatti che l’asse fra la nostra area vasta e la città metropolitana fiorentina è la vera città metropolitana, di dimensione europea, riferimento per investimenti e sviluppo di qualità. Senza sbilanciamenti. E’ il momento giusto per farlo e per scriverlo nei programmi di governo della Regione in vista delle elezioni.
(*) sindaco diPisa