Elezioni Amministrative 2013, Pisa
Ho 57 anni, sono nata a Locri (ma solo perché lì c’era l’ospedale), vivendo i primi 25 anni della mia vita a Gerace, paesino incantevole della Calabria, che conserva ancora la caratteristica di borgo medievale. Dopo la laurea in giurisprudenza, conseguita presso l’Università di Messina, nonostante la bellezza dei luoghi che rimangono sempre nel mio cuore, ho sentito la necessità di andare altrove, sfidando un totalizzante vincolo familiare che mi avrebbe voluta dedicata a perpetuare il destino di tante: ti laurei, ti sposi, metti al mondo dei figli e (da privilegiata) lavori nel grande studio legale dei cugini. Così non è stato. Sono, invece, approdata a Pisa nel 1981, dove, in contemporanea alla pratica legale – vivendo come una studentessa fuori sede – mi sono dedicata a vari lavoretti (Baby-sitter, aiuto in casa) che mi consentivano di non pesare troppo su mio fratello che all’epoca studiava medicina a Pisa e mi ospitava nel suo alloggio, condiviso con altri studenti. Non ho marito, non ho figli ma ho due meravigliosi nipoti, Jacopo e Junio, che hanno scelto di frequentare l’Università pisana, seppur provenienti da Roma. Oggi faccio l’avvocato, cercando di non dimenticare mai l’umanità che, a mio avviso, nonostante la rigidità delle norme, deve permeare questo lavoro. Da qualche tempo ho la sensazione che l’entusiasmo, la vivacità intellettuale, il senso di responsabilità di chi governa ha ceduto il passo ad alchimie partitiche e politiche che hanno provocato l’impoverimento, sotto qualsiasi profilo, di questa città. Ciò mi ha determinato, negli anni scorsi, a mettere a servizio della collettività le mie competenze in materia legale per cercare di scongiurare (talvolta riuscendoci e tal’altra no) la realizzazione di programmi, a mio giudizio, non corrispondenti agli interessi di tutti. Oggi, la medesima percezione, mi ha spinta a candidarmi con questa lista che reputo portatrice di valori fondamentali, animata non da voglia di portare avanti lotte personalistiche, fini a se stesse ma, pur nel rispetto delle differenze di idee, battere una politica che antepone al benessere di tutti, l’interesse di pochi. Non accetto che mi si dica che, provenendo da una terra in cui regna l’illegalità, debbo accontentarmi di questo stato di cose. Il principio dettato dall’articolo 54 della Costituzione Italiana vige su tutto il territorio italiano!