Comunicatoo inviato alle redazioni dei giornali.
Oggetto: Area ex-Cisam: per la Corte dei Conti soldi bonifica già stanziati. Sono vere le preoccupazioni del Presidente Bani in caso di terremoto? Question time in consiglio comunale
Il Presidente dell’Ente Parco, Lorenzo Bani, riferendosi al progetto di realizzazione di una base militare all’interno del Parco e precisamente nell’area ex-Cisam, ha dichiarato: “ricordo che proprio lì c’è anche un reattore nucleare che è si dismesso, ma che potrebbe ancora darci qualche problema, specie nella malaugurata ipotesi di un evento sismico simile a quello che si è verificato in Mugello”.
Si tratta di affermazioni che sarebbero gravissime e molto preoccupanti se confermate, in quanto lo stesso Bani non approfondisce o esplicita in alcun modo cosa intenda con l’espressione: “qualche problema”.
Come evidenziato da Legambiente nel dossier “Rifiuti radioattivi ieri, oggi e domani: un problema collettivo” del marzo 2021, nell’area ex-Cisam “si trova un sito provvisorio per scorie radioattive provenienti dai residui del reattore e altre fonti militari (…) ma non è dato sapere quanto di rifiuti radioattivi è ancora presente nel sito di proprietà e gestito dal Ministero delle Difesa, che non diffonde questo tipo di notizie”.
Il reattore è spento dal 1980 e lo smantellamento che avrebbe dovuto essere completato nel 2020 come riportato del dossier di Legambiente, ma ad oggi non è ancora stato avviato.
Riteniamo che a fronte delle affermazioni del Presidente dell’Ente Parco sia urgente un chiarimento e per questo abbiamo presentato un quesito per il “question time” che verrà discusso nel consiglio comunale di lunedì 2 ottobre, in quanto l’area dell’ex-Cisam si trova a meno di 2 km dal centro abitato di San Piero a Grado.
Nel “question time” chiediamo al sindaco “se, in base alla stato in cui versa il sito e ai piani di sicurezza esistente, conferma le preoccupazioni del Presidente dell’Ente Parco riguardo a dei possibili “problemi” che un evento sismico avrebbe su area in cui sono ancora custodite scorie nucleari”.
Urgente che il Sindaco – responsabile della condizione di salute della popolazione del territorio- chieda con determinazione la conclusione della bonifica dell’Area del Cisam, a prescindere da una nuova infrastruttura militare, in quanto non è accettabile che sia considerata una compensazione. La bonifica non può e non deve essere spacciata come un elemento che può essere barattato per far accettare alla popolazione un ulteriore militarizzazione del territorio. Non è e non sarà considerata una compensazione in quanto, come espressamente scritto nella Delibera “La bonifiche del Settore Difesa” n.14 del giugno 2022 della Corte dei Conti in merito al Cisam: “le successive attività di decommissioning sono attualmente pianificate secondo una linea finanziaria già delineata che prevede, ad oggi, una conclusione delle attività entro il 2032”.
Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare