Nessuna reale forma di partecipazione, nessun vero ascolto della cittadinanza, solo una passerella elettorale fallita e la conferma di una grande operazione speculativa. È questo quello che è emerso dall’incontro promosso dall’amministrazione comunale per illustrare il piano di recupero della ex-caserma Artale.
I progettisti della società privata hanno ribadito i fini dell’operazione facendo emergere a più riprese il bisogno di massimizzare margini di profitto. Per questo si è disposti a tutto, annunciando addirittura l’interesse a vendere una volta approvato il Piano di recupero e prima di costruire, per aumentare la rendita.
Più residenze, più auto, l’area commerciale, un albergo, un giardino condominiale, parcheggi ovunque e uno studentato privato, con aumento degli affitti e del traffico: un piano di consumo della città e non di vera rigenerazione, pienamente sottoscritto dalla destra che sostiene il sindaco.
Conti ha provato a utilizzare questa assemblea come occasione elettorale sostenendo di aver risolto un problema creato dal centrosinistra ma la contrarietà della gran parte degli interventi, di cittadini e cittadine, associazioni e comitati, studenti e professionisti, ha fatto saltare il banco.
Se noi per primi avevamo proposto altre soluzioni quando la città era governata dal PD e dai suoi alleati, oggi però denunciamo con forza che il Comune con questa finta assemblea pubblica non ha avviato il percorso partecipato che noi chiediamo ormai da 5 mesi: infatti, dopo le nostre richieste bocciate in consiglio comunale e costretti dai vincoli di legge, hanno chiamato il progettista ad esporre un progetto già definito, senza un vero confronto fra cittadinanza e Amministrazione Comunale sui destini dell’area ex-Artale e stabilendo un termine di soli 15 giorni per presentare contributi al progetto.
L’obiettivo della destra è chiaro: nessuna tutela dell’interesse pubblico e del bene comune ed ogni concessione possibile al privato, che infatti ha tenuto banco all’assemblea del comune come se l’Artale fosse esclusivamente interesse suo: l’opposto di quanto dice la Costituzione e di quanto è emerso nei mesi scorsi, a partire dall’appello nazionale e dalle assemblee per difendere gli interessi pubblici sull’area.
E’ necessario opporsi a questa enorme operazione immobiliare-speculativa che non ha niente a che vedere con la rigenerazione urbana, rilanciando un progetto di riuso che metta al centro la sostenibilità sociale e ambientale e la necessità di spazi pubblici verdi e per attività sociali, dando risposte agli studenti e alle studentesse che hanno diritto ad un alloggio e creando luoghi di aggregazione, in stretta connessione con il recupero del Santa Chiara, lavorando con le altre istituzioni a partire dall’Università e l’azienda regionale per il diritto allo studio.
La destra cercherà di chiudere la partita per meri interessi elettoralistici.
Noi invitiamo tutta la cittadinanza ad attivarsi per fermarli e riaprire questa partita strategica per il futuro di Pisa: invitiamo tutte e tutti all’assemblea che si terrà questo venerdì 17 alle 18.30 nei locali messi a disposizione dalla Chiesa Valdese in via Derna, 13.