Pubblichiamo un intervento di Luca Randazzo, insegnante e membro della segreteria provinciale FLC CGIL
La notizia delle 40 persone denunciate dai Carabinieri per non aver mandato i figli a scuola fa dibattere e indignare. E’ giusto così. L’opinione pubblica si preoccupa dei diritti negati dell’infanzia e prende parte emotivamente in una vicenda che sembra a senso unico. Da una parte le Istituzioni, rappresentate dai Carabinieri, dai Servizi Sociali Comunali e dai Dirigenti delle scuole dell’obbligo (si può immaginare che ci si riferisca al IC Nicolò Pisano, visto che i fatti avvengono a Marina di Pisa) che si preoccupano di tutelare e difendere i diritti dell’infanzia. Dall’altra le famiglie rom di questi bambini che li negano, mandandoli a chiedere l’elemosina o addirittura a lavorare e a rubare.
Ecco che però se si soffia un pochino sulla notizia, dalla chiarezza si alza un polverone torbido e inquietante. Si dà infatti il caso che la Dirigente Scolastica, signora Maria Paola Ciccone, sia stata anche assessora alle Politiche Sociali del Comune di Pisa della scorsa Giunta. Si dà anche il caso che sia stata lei a togliere il servizio di trasporto scolastico che fino all’anno scolastico 2010-2011 aveva garantito la frequenza scolastica ai bambini.
Ho avuto modo di incontrarla più volte la signora Ciccone, nell’autunno dello scorso anno, in veste di privato cittadino e di membro della segreteria FLC CGIL provinciale. Ho avuto modo di ascoltare le sue proposte per garantire a questi bambini, di cui fornivo il numero e all’occorrenza anche i nomi, il diritto all’istruzione obbligatoria. Così che mentre l’assessora in questione proponeva di caricarli tutti sul cassone di un furgone insieme ai rottami di ferro oppure di attivare un improbabile car-sharing, certamente sapeva che in questo modo avrebbe impedito ai bambini di frequentare la scuola. Era già successo nell’anno scolastico precedente!
E così, i figli di Emina, che sono 7 di cui 4 in età scolare, sono stati a casa tutto il giorno ad aspettare un pulmino che non è mai arrivato, a giocare nel fango e nella polvere. Magari a pensare a come sarebbe bello se i loro genitori avessero sufficiente denaro per comprarsi un’automobile da condividere con i vicini. Tutti tranne una, che è venuta ad abitare a casa mia. Ed è stato l’unico modo per garantirle un diritto che una città civile come Pisa non dovrebbe mai negare.
Nuova Giunta appena insediata, sarà il caso di risolvere il problema adesso prima del nuovo anno scolastico? O vogliamo arrivare di nuovo a giugno con la testa sotto la sabbia?
Luca Randazzo
segreteria provinciale FLC CGIL