Il dato più rilevante e preoccupante delle elezioni amministrative pisane è stato l’astensione dal voto, che ha raggiunto quasi il 50%, e che ha favorito la riconferma dell’amministrazione uscente. Un dato che ha probabilmente delle ragioni locali – Pisa in questa tornata elettorale registra il livello di astensione più alto d’Italia – ma di cui rintracciamo la causa anche nella delusione per il governo delle larghe intese.
In questo panorama siamo stati in controtendenza rispetto alla disaffezione e alla non partecipazione al voto: il candidato sindaco della coalizione ha preso più dell’otto per cento e due nostri candidati sono stati eletti in Consiglio Comunale. Un risultato possibile solo grazie alle tante e ai tanti che ci hanno creduto e hanno partecipato a questo percorso appena cominciato.
Lo abbiamo detto in campagna elettorale e lo ripetiamo dopo le elezioni: vogliamo che i consiglieri eletti siano lo strumento di una politica partecipata, che metta in rete lotte, progetti e competenze e che porti in consiglio bisogni criticità ed esigenze che rischierebbero altrimenti di rimanere inascoltate.
Abbiamo costruito il nostro programma attorno a dei tavoli di lavoro: periferie, lavoro, ambiente e territorio, casa e cittadinanza, beni comuni, cultura arte e pace. Questi tavoli saranno anche gli strumenti iniziali di partecipazione con cui vogliamo lavorare, e che necessitano dell’apporto attivo delle cittadine e dei cittadini pisani.
E’ in questa prospettiva che invitiamo tutte e tutti a un’assemblea cittadina, Martedi 11 Giugno, in cui possiamo confrontarci sulle priorità e sulle prime proposte della prossima consiliatura. Perché essere entrati in consiglio comunale è l’inizio, e non la fine di un percorso.