Ci deve essere un corto-circuito da qualche parte. E’ la cosa più benevola che si possa pensare quando si vede il PD sostenere una mozione – promossa da Sì-Toscana a sinistra – che propone di potenziare il servizio dei consultori e, nello stesso giorno, nella stessa seduta consiliare, fare ben due cose in direzione opposta: bocciarne una che chiede di cancellare i finanziamenti pubblici al Forum antiabortista e presentarne un’altra che prevede di avvalersi del privato per garantire i servizi consultoriali.
A pensar male si farà peccato ma spesso ci si indovina e in questo caso effettivamente la spiegazione benevola non regge: chiunque sa – o se non lo sa può facilmente verificare – che i privati che avrebbero la forza di partecipare a bandi di gara per l’espletamento dei servizi consultoriali sono in netta maggioranza gruppi afferenti al forum antiabortista. Non solo: l’AIED stessa, associazione laica che dagli anni ’50 del secolo scorso opera come soggetto privato per la maternità consapevole, è contraria alla delega anche solo di una parte del servizio pubblico.
Se è normale che la destra voti contro la possibilità di autodeterminazione della donna, meno normale è che lo faccia chi ama sostenere di essere di sinistra (o centro-sinistra, a seconda dell’occasione) e di sostenere le pari opportunità. Ci pare quindi che il PD prenda sfacciatamente in giro le donne quando si fa promotore di una mozione che apre al privato attività tanto delicate e proprie (non a caso!) del servizio pubblico come quelle che riguardano la maternità, la contraccezione, la salute della donna. Questo ha fatto il principale partito di maggioranza, e questo hanno votato i consiglieri che sostengono Enrico Rossi, tranne alcuni esponenti.
Noi sosteniamo che è vergognoso e inaccettabile, e che faremo fino in fondo la battaglia perché – come hanno detto i consiglieri di Sì-Toscana a sinistra – “le associazioni private, a maggior ragione antiabortiste, tengano giù le mani da un servizio fondamentale che solo il pubblico può garantire”. Chi governa la Regione Toscana dovrà tornare indietro.
Allo stesso tempo, vigileremo anche che nel nostro territorio il potenziamento dei consultori sia effettivo e il loro servizio rimanga totalmente pubblico: sappiamo infatti bene che questa è l’unica via per garantire l’autodeterminazione delle donne e la loro salute.
Diritti in comune
Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile