giovedì 19 giugno 2014, TIRRENO PISA Pagina: V
Aumenti anche per l’ecotassa
Una città in Comune-Rifondazione il porta a porta ci farebbe risparmiare
Il gruppo consiliare “Una città in Comune – Rifondazione comunista” contesta l’aumento di circa il 15% sulla Tari (la nuova tassa sui rifiuti che sostituisce la Tares) perché ritiene che i 24 milioni complessivi che servono per finanziare la raccolta e lo smaltimento potevano essere molti meno. Il numero più rilevante è l’ecotassa a carico del Comune: 1,05 milioni in più dovuti per non aver centrato gli obiettivi di differenziata previsti dalle regole regionali e dalla normativa europea.
Il consigliere Ciccio Auletta presenterà tre atti durante la seduta del consiglio comunale di oggi e uno di questi è proprio l’introduzione del porta a porta spinto in tutta la città, per far salire le percentuali di raccolta differenziata. Infatti l’attuale sistema misto non piace alle due forze politiche che compongono il gruppo, perché «è dimostrato che è il sistema meno efficace e più costoso», spiegaAndrea Corti, segretario di Rifondazione.
Altro costo che si potrebbe risparmiare è quello dei cassonetti a scomparsa: 1,3 milioni per realizzarli in centro storico, soldi che potrebbero essere dirottati sul porta a porta. Secondo i due esponenti politici, i tempi sono maturi per un
ripensamento della cittadinanza che più di dieci anni fa bocciò il porta a porta in centro con un referendum: per Città in Comune e Rifondazione ci vuole il coraggio di scegliere e una campagna di informazione verso la popolazione che faccia capire che il maggior costo iniziale è più che ricompensato dai risparmi sulle «spese inutili» (gli interrati, appunto) e dell’ecotassa, visto che solo con il porta a porta può salire la qualità della raccolta.
Il problema è che spesso il servizio è dato in appalto e i lavoratori con contratto Multiservizi ottengono condizioni salariali e di impegno peggiori
dal contratto Federambiente previsto per gli impiegati Geofor, la società della raccolta in quasi tutti i comuni provinciali.
Ecco che siamo al secondo documento che sarà presentato oggi: il porta a porta «deve prevedere pari trattamento contrattuale anche per i lavoratori delle ditte in appalto». Infine, l’ultimo atto: una discussione seria sull’inceneritore che al momento fa perdere 3 milioni l’anno. C’è chi pensa di ammodernare l’impianto (costo stimato 20 milioni): Auletta e Corti propongono «un percorso che miri alla chiusura della struttura». (g. c.)