Il 18 novembre 2022 avevamo presentato formale richiesta al Presidente della Regione Giani, affinché comunicasse informazioni sul progetto di autonomia differenziata che egli in più occasioni aveva pubblicamente dichiarato di voler attuare per la Toscana.
Nonostante da qualche mese sul tema diversi soggetti esprimano allarme a vari livelli – con i Sindaci, in particolare delle Regioni del Sud, diverse sigle sindacali, alcuni partiti politici e numerose organizzazioni della società civile – e queste preoccupazioni trovino eco presso gli organi di informazione nazionali e locali, Giani non ha sentito l’urgenza di rispondere prontamente alla nostra sollecitazione, così come, del resto, non ha ancora avviato sulla materia neppure la consultazione degli Enti Locali, come invece previsto dal comma 3 dall’art. 116 della Costituzione, secondo quanto è risultato da un’altra nostra interrogazione presentata al Sindaco e alla Giunta del Comune di Pisa.
Siamo dunque stati costretti a inoltrare alla Presidenza regionale, il 2 gennaio scorso, un sollecito con una ulteriore richiesta di informazioni e di eventuali atti della Regione Toscana su forme ulteriori e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art, 116 comma 3 della Costituzione.
In attesa della risposta, cogliamo l’occasione per ricordare a Giani gli articoli 72 e 73 dello Statuto della nostra Regione, per i quali secondo la legge è promossa “la partecipazione dei cittadini, dei residenti e dei soggetti sociali organizzati, nelle diverse forme: come iniziativa autonoma verso l’amministrazione, come libero apporto propositivo alle iniziative regionali, come intervento nelle fasi formali di consultazione, come contributo alla verifica degli effetti delle politiche regionali.
La Regione, per favorire la partecipazione, garantisce politiche attive dirette alla semplicità delle procedure, alla trasparenza amministrativa, alla funzionalità degli strumenti informativi.
La Regione stabilisce le modalità per rendere effettivo il diritto dei cittadini singoli e associati alla più ampia e imparziale informazione sull’attività regionale.
La legge, al fine di favorire la partecipazione, prevede forme di pubblicità della fase istruttoria su atti di particolare interesse per la comunità regionale”.
Come Diritti in Comune continueremo la lotta a livello locale, sul piano regionale e nazionale collaborando con tutte le associazioni e forze politiche coerentemente contrarie alla realizzazione del progetto di autonomia differenziata in Toscana o in qualsiasi altra Regione, utilizzando tutti i mezzi costituzionali a disposizione.
Persevereremo battendo la via dei canali istituzionali, presentando in Consiglio comunale la mozione contro l’autonomia differenziata proposta dal PRC, e continueremo a garantire il nostro contributo a tutte le iniziative delle associazioni locali e nazionali di cittadini e cittadine che da anni sono impegnate a difesa dei diritti che il regionalismo differenziato mette gravemente in pericolo.
Una città in comune
Rifondazione Comunista