lunedì 25 giugno 2018 |
Testata: MATTINO |
Pagina: 6 |
I ballottaggi
Avanzata Lega, M5S tiene Il Pd cade nelle roccaforti: dalla Toscana all’Umbria
Alle urne in 75 città, di queste 14 -In Sicilia i grillini perdono Ragusa capoluoghi. Affluenza in calo al 47,6% Ai dem Ancona, Brindisi e Siracusa
ROMA. Prima era la Lega nord, ed era il partito della Padania. Da ieri, la Lega, si è conquistata sul campo l’eliminazione di quel “nord” dal proprio logo e si è aperta un’autostrada che dal centro viaggia dritta verso sud. Il Carroccio strappa anche il primo sindaco abbruzzese in assoluto, a Silvi, in provincia di Teramo ha vinto Andrea Scardella. Ma quella di ieri è una notte con tante “prime volte” segnata da un’affluenza molto bassa. E stata del 47,61% in 67 dei 75 comuni al voto, di cui 14 capoluoghi. Al primo turno era del 60,42%. C’è un calo di circa 13 punti percentuali.
PRIME VOLTE
Prime assolute, si diceva. Non era mai successo che cadessero roccaforti rosse come Imola, Pisa, Siena, Massa, Sarzana, Terni, Ivrea. Città che da oltre 70 anni erano sempre state amministrate dalla sinistra passano ora al centrodestra. Solo in un caso al MSS. A Imola dove Manuela Sangiorgi che al primo turno aveva ottenuto il 30% ha battuto con il 55% la dem Carmen Cappello che il dieci giugno era in testa con il 42%. Dopo 20 anni passa al centrodestra Terni con il leghista Leonardo Latini. Siena e Massa passano pure in blocco al centrodestra. A Pisa il nuovo sindaco è Michele Conti candidato di Lega, FI e FdI, che ha battuto Andrea Serfogli. A Siena Luigi De Mossi, con il 50,8% batte il sindaco uscente Bruno Valentini (Pd) fermo al 49,2%. Il Movimento ha vinto cinque ballottaggi su sei. Festeggia Luigi Di Maio per due città in particolare: Imola e Avellino dove trionfa Vincenzo Ciampi con il 59%. «Sono risultati straordinari dove da 70 anni dominavano il PCI e la Dc», ha scritto il vicepremier Di Maio. Il M5S vince anche a Pomezia dove i voti dell’ex M5S Fabio Fucci sono andati ad Adriano Zuccalà che ha vinto con il 68%. I Cinquestelle perdono invece Ragusa dove hanno governato con Federico Piccitto che non si è ricandidato. I ragusani hanno preferito Peppe Cassì, ex giocatore di basket appoggiato da Fratelli d’Italia.
Il centrosinistra ha tenuto a Teramo e ad Ancona, unico capoluogo di regione al voto, dove riconferma la sindaca uscente Valeria Mancinelli. E a Brindisi pure, vince Riccardo Rossi. A Imperia Scajola «ha vinto per più di 600 voti», fa notare il governatore forzista Giovanni Toti che fa i complimenti all’ex ministro contro cui correva un candidato di centrodestra. A Viterbo, il nuovo sindaco è Giovanni Arena del centrodestra con il 51,1%.
Un capitolo a parte lo merita infine la Sicilia che negli otto comuni in cui andava al voto (mezzo milione di elettori) ha registrato sorprese clamorose dovute in parte alla bassissima affluenza: un calo di 25 punti. Nei tre capoluoghi al voto, Messina, Siracusa e Ragusa hanno vinto gli outsider. A Messina vince Cateno De Luca, eletto deputato regionale con l’Udc e leader del movimento “Sicilia vera”, in vantaggio di circa trenta punti. A Siracusa il centrodestra si era presentato diviso e c’è stato un ribaltone. Ha vinto con il 53% Francesco Italia, dissidente del centrosinistra, che al primo turno aveva ottenuto il 19% e ieri ha battuto Paolo Ezechia Reale che era in pole position con il 37%.