Barbaricina, elettrodotto ancora pericoloso

LA NAZIONE PISA, pagina 2 (di Francesca Giannaccini e Angela Albanese)
Auletta e Rifondazione: «L’intervento del Comune non ha risolto i problemi»
Ciccio Auletta, Città in Comune «I TRALICCI POSSONO ESSERE INTERRATI:UN TAVOLO CON TERNA»
RINFONDAZIONE Comunista scende in campo per difendere la salute dei residenti della zona di Porta a Mare e Barbaricina. I membri della lista “Una città in comune”, fra cui il candidato sindaco Francesco Auletta, Federico Oliveri e Beatrice Bardelli, fondatrice del comitato contro l’inquinamento elettromagnetico proprio per la zona della Barbaricina, hanno incontrato la cittadinanza ieri mattina davanti all’ex scuola Toti. Si è tornati a parlare dell’elettrodotto “Pisa Porta a Mare – Pisa Porta a Lucca” di proprietà della Terna Rete Italia S.P.A. che nel 1994 ha avuto l’autorizzazione per incrementare la potenza fino a 132 kV, esponendo i residenti a un maggiore pericolo causato dall’aumento delle dispersioni di corrente. Da quel momento i bambini della scuola Toti sono stati trasferiti alla vicina scuola Toniolo e si è ottenuta la pubblicazione dei valori di dispersione di corrente da parte di Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) che in un primo momento si era rifiutata di comunicare alla popolazione. «A ottobre dello scorso anno – spiega Beatrice Bardelli – il Comune ha stanziato 100.000 euro per opere di mitigazione, ovvero di riduzione delle emissioni ma nessuna opera di risanamento degli impianti. L’intervento aveva lo scopo di ridurre le dispersioni a una soglia inferiore ai 0.2 microTesla, considerata dall’ Istituto di Sanità Superiore come soglia massima di tutela da possibili effetti sanitari derivanti dall’esposizione a lungo termine».
NONOSTANTE la relazione finale di Arpat dia un giudizio positivo sull’operazione, i risultati finali non sono stati risolutivi. Anche se i livelli di esposizione sono stati ridotti nelle 20 abitazioni monitorate prima e dopo l’intervento i valori rimangono comunque superiori allo 0.2 microTesla. In alcuni casi sfiorano addirittura lo 0.8, quadruplicando, secondo studi internazionali, le possibilità di contrarre la leucemia infantile. «Proponiamo una variazione del bilancio, affinchè venga trovata una soluzione definitiva al problema – dice Federico Oliveri -, aprendo un tavolo con Terna per valutare la fattibilità o di uno spostamento e interramento dei tralicci o di un sistema di schermatura attiva già applicato con successo in alcune zone del Veneto». Sulla reperibilità delle risorse per questo progetto, Rifondazione Comunista propone una revisione delle prorità, affinchè si dia più importanza alla salute del cittadino che a opere pubbliche di abbellimento e di nessuna utilità sociale.

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