venerdì 8 giugno 2018 |
Testata: TIRRENO PISA |
Pagina: VIII |
VERSO LE ELEZIONI
L’Anmic “interroga” i candidati su disabilità e tutela dei diritti
‘Anmic (Associazione nazionale mutilati e in validi civili) ha realizzato un questionario tra i candidati sindaco su disabilità e misure di sostegno. In questa pagina le loro risposte ai cinque questiti che trovate di seguito: 1. Quali sono gli interventi che ritiene di porre in essere in via prioritaria per eliminare le barriere architettoniche ed agevolare il trasporto pubblico delle persone con disabilità? 2. Quali politiche di rilancio dell’occupazione per le categorie più svantaggiate intende mettere in atto? 3. Come pensa di incentivare il turismo accessibile in città? 4. In relazione al tema dell’assistenza ai disabili gravi e gravissimi, viste anche le nuove competenze istituite in capo ai Comuni dalla L.112/2016 (Legge sul Dopo di Noi) come pensa di migliorare questi servizi? 5. In caso di elezione al primo turno o ballottaggio si presterebbe, con il suo entourage o con l’altro candidato sindaco, a fare un giro per la città in carrozzina guidati dall’Anmic?
Le risposte di Gabriele Amore (candidato sindaco del Movimento 5 Stelle).
1. Intanto e necessaria una fotografia seria della situazione, una pianificazione degli interventi prioritari e quelli lungo termine con verifica costi e risorse necessarie in bilancio, tutto finalizzato ad un intervento drastico e capillare non più rimandabile.
2. E necessaria una interazione con più livelli, Governo, Regione, Comune. Noi sicuramente faremo la nostra parte. Non c’è una ricetta specifica per le categorie specifiche, l’intervento deve riguardare un massiccio investimento a partire dalla riforma dei centri per l’impiego divenuti il problema e non certo la soluzione.
3. Il nostro programma prevede: creazione di un nuovo percorso turistico per le comitive (Mezzogiorno Tramontana), processo per rendere i Percorsi turistici fruibili ai disabili (il candidato ha allegato il proprio programma elettorale sul tema del turismo, ndr)
4. “Una società che non investe nell’essere umano è una società senza futuro”. In particolare nel programma c’è l’approvazione di un protocollo con il quale gli Assistenti Sociali, opportunamente informati dal medico di medicina generale e/o dall’organismo competente di una nuova situazione di disabilità o non autosufficienza, attivano -entro 30 giornila presa in carico del malato e della famiglia per informarla di tutto quello che è necessario fare dopo le dimissioni protette e programmate dalla struttura sanitaria(seguono i punti del programma del candidato su i temi sociali, ndr).
5. Sono per le cose pratiche e convinto sostenitore che se non si prova…. quindi ben volentieri se questo può essere di utilità concreta.
Una piena cittadinanza solo se la città è accessibile
Ciccio Auletta (Una città in Comune, Pisa Possibile e Rifondazione) ha risposto così all’Anmic.
1. L’accessibilità è la pre condizione per l’esercizio di un diritto di cittadinanza piena. E nostra intenzione completare il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche anche nelle periferie, utilizzan do i fondi degli oneri di urbanizzazione. Lavoreremo affinché ogni autobus sia dotato di piattaforma e gli autisti siano formati al suo utilizzo. Importan ti i taxi specializzati.
2. L’obbligo di assunzione dopo il quattordicesimo dipendente previsto dal JobsAct è destinato a rimanere largamente disatteso se non verranno riformati e potenziati i Centri per l’impiego. Il Comune non ha leve sul tema del lavoro ma può iniziare col rispettare l’obbligo di legge e fare pressione sul partecipate e consorzi di cui membro affinché faccian o altrettanto.
3. Per affrontare il tema “turi smo e disabilità” è necessaria la completa accessibilità della città. L utile realizzare, in collaborazione con le associazioni di categoria, un ciclo di corsi di formazione, un marchio etico di struttura accessibile e, per il litorale, l’accessibilità delle spiagge fino al mare.
4. A fondamento delle iniziative del “dopo di noi” c’è il grande tema dell’autodeterminazione delle persone disabili. Il Comune deve fare quanto possibile per costruire un contesto che favorisca le scelte personali. Due i canali preferenziali: la buona gestione della Sds e l’incentivazione alla costituzione di Trust o Fondazioni da parte della famiglie di persone disabili; sgravi e premialità per chi mette a disposizione appartamenti per queste iniziative.
5. Dal punto di vista politico non ho nessun problema a partecipare. Dal punto di vista personale ammetto un po’ di pudore nel sedermi su una sedia a ruote su cui tanti miei concittadini vivono quotidianamente sapendo che io, invece, potrei alzarmi in ogni momento.
MICHELE CONTI
Pisa deve ambire alla “Bandiera Lilla”
Obiettivi e progetti del centrodestra: ecco le risposte di Michele Conti.
1. In questi anni le amministrazioni hanno spesso stornato fondi ai PEBA nell’indifferenza dei benpensanti. Noi ci siamo sempre opposti e ci proponiamo di fare l’esatto contrario, ovvero investire maggiori risorse per rendere Pisa veramente accessibile a tutti. Pensiamo a progetti di autonomia, verso una fruizione della città indipendente; abbattimento barriere architettoniche in tutti i luoghi pubblici; agevolazioni nella fiscalità per chi abbatte tra i privati; rendere possibile la scelta del sistema di trasporto e le modalità di spostamento in relazione alla gravità della disabilità.
2. Vogliamo mettere in campo incentivi per l’inserimento lavorativo e un rigido rispetto da parte del Comune e delle Aziende partecipate delle quote di personale previste dalla legge. Mi farò garante delle Commissioni per il Centro dell’impiego per agevolare l’assunzione delle categorie protette nelle imprese di zona.
3. Dobbiamo ambire alla “Bandiera Lilla”, nata con l’obiettivo di favorire il turismo di persone con disabilità, premiando e supportando quei Comuni – e presto anche i privati – che, prestano una particolare attenzione a questo target turistico.
4. Il Centrodestra è riuscito a far nascere a Pisa la figura del Garante per i diritti della persona disabile. Sul Dopo di noi esistono attività finanziabili che possono essere attivate da un Comune. I soldi del Fondo potranno essere usati per realizzare «programmi e interventi innovativi di residenzialità» come il co-housing e favorire l’indipendenza dei disabili «in abitazioni o gruppi – appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali» della casa d’origine. Con questo fondo si potranno sostenere progetti per lo sviluppo dell’autonomia dei disabili privi di assistenza che non rientrano in queste strutture.
5. Certamente.
SIMONETTA GHEZZANI
Faremo funzionare il tavolo per l’accessibilità
Simonetta Ghezzani (Sinistra Italiana) ha risposto così ai quesiti diAnmic.
1. E necessario rimuovere qualunque elemento che impedisca e/ o limiti gli spostamenti o la fruizione ai servizi. Occorre fare una verifica dello stato di attuazione del PEBA deliberato dal consiglio comunale di Pisa il 4 febbraio 2013 e creare le condizioni per far funzionare il tavolo per l’accessibilità di recente costituzione per elaborare nel primo anno il Piano per l’Accessibilità dotato di un cronoprogramma e di un piano economico finanziario. Occorre un aggiornamento della Guida alla Accessibilità urbana. Devono essere resi disponibili ad attribuiti ulteriori fondi per adeguare il diritto al trasporto pubblico.
2. Vorremmo fare un censimento delle partecipate perverificare il rispetto di quanto previsto dalla legge 98/99, una verifica dello stato di attuazione dei protocolli stipulati dalla Sds con le aziende pisane che hanno risposto all’appello per l’inserimento lavorativo (finanziato dalla Regione con fondi europei). Nell’Osservatorio sul lavoro metteremo in campo una sezione specifica dedicata alle politiche di inclusione dei disabili.
3. In primo luogo partendo dall’esito del censimento effettuato con il progetto Itaca e in generale lavorando sul marchio transfrontaliero di turismo accessibile.
4. Come amministratori, insieme a SdS di Pisa e Asl, lavoreremo per creare sinergie con l’associazionismo ed il privato sociale, al fine di intensificare esperienze di Centri Diurni, residenziali e/o temporanei, in locali e appartamenti in centro cittadino. Daremo priorità a prevedere nei piani di investimento edilizio e dell’edilizia popolare destinazioni d’uso di locali e/o appartamenti della proprietà del Comune per garantire la presenza e la diffusione di questi centri e agevolazioni sulle tasse comunali in relazione a spazi in uso ad attività per disabili
5. Si certamente
RAFFAELELATROFA
Anche gli scuolabus devono essere per tutti
Questi i piani di Raffaele Latrofa (Pisa nel cuore).
1. Intendo impegnarmi s esti temi: abbattere o superare le barriere architettoniche esistenti (ove possibile), far funzionare il Servizio Taxi per disabili, chiedere sui bus pedane facilmente utilizzabili, rendere più semplice la burocrazia di accesso alla ztl e ridistribuire gli “stalli sosta” prevedendone anche “dedicati” in certi casi. Darò forza e riconoscimento alla figura del Garante dei Diritti della Persona Disabile. Creerò un gruppo di supporto ai tecnici comunali, con membri di associazioni disabili cittadine, per progettare strutture accessibili e per autorizzare nuove costruzioni o ristrutturazioni pubbli che e private d’uso pubblico. Rinnovando gli scuolabus, ne comprerò di adatti a disabili.
2. Intendo utilizzare tutti gli spazi consentiti dalla vigente normativa per prevedere, nelle nuove nomine contemplate dal piano assunzionale del Comune, di impiegare in ruoli appropriati persone disabili che possano lavorare in maniera efficiente per l’Ente senza che siano lesi i loro diritti.
3. Intendo promuovere Pisa come città a misura di turi sti disabili. Noi lanciamo una Pisa Card con percorsi dedicati a varie categorie. Uno dovrebbe essere dedicato proprio al turismo dei disabili. Prevedo una collaborazione con la Sovrintendenza per rendere accessibili le strutture da questa tutelate.
4. Quello che manca è il potenziamento di un’attività residenziale per adulti e giovani adulti. Noi pensiamo di mettere a disposizione strutture per ospitare centri diurni e residenziali per persone che non possono più vivere in famiglia, creando centri per permettere di poter programmare la fuoriuscita del figlio disabile dalla famiglia in maniera graduale e assistita.
5. Certamente! Verrò volentieri anche con una nostra can didata disabile, Mariella Pampana.
VERONICA MARIANELLI
Una fondazione per il “Dopo di Nol
Ecco le risposte di Veronica Marianelli (Partito socialista)
1. Il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici ed uso pubblico deve essere aggiornato ed esteso anche a tutti gli edifici di proprietà pubblica e destinare una cifra significativa ogni anno per gli edifici di proprietà comunale. Abbassamento al massimo delle tariffe per i servizi comunali dove la legge lo consenta anche ai privati che attuano interventi di superamento delle barriere. Nei contratti fra il comune e le aziende concessionarie del servizio pubblico inserirei clausole per riservare posti i ai disabili di dotare gli autobus di pedane di sollevamento, posizionamento delle fermate che non siano fonte di rischio e contenuti di informazione con strumenti e collocazione tali da consentire adeguata conoscenza a tale utenza. Riservare delle licenze Taxi e Noleggio con conducente dotate di attrezzature idonea. Potenziamento del servizio di trasporto sociale.
2. L’impegno del comune su questo fronte deve essere priori tario. Se diventerò sindaco inserirò la clausaola sociale negli appalti e l’affidamento di servizio lavori alle cooperative di inserimento sociale di tipo B dove possibile.
3. Una mappatura del grado di accessibilità di strutture turistiche è un presupposto necessario . Una guida da diffondere al pubblico nazionale e internazionale e il passo successivo. Poi nei bandi di incentivi al turismo bisogna privilegiare che si apre a questa utenza. Il comune poi predisporrà percorsi turistici usufruibili.
4. Il Comune insieme ai disabili e alle famiglie deve ridefinire una politica in merito alle strutture dedicate. Preferisco piccole case-famiglia. Mi adopererò per una fondazione a maggioranza pubblica e partecipata da utenti e famiglie che raccolga fondi, donazioni e lasciti a questo scopo.
5. Sono disponibile anche durante la campagna elettorale.
ANDREA SERFOGLI
Interventi sistematici e concreti sul territorio
Il candidato del centrosinistra Andrea Serfogli ha risposto così all’Anmic.
1. La questione va inserita in una serie di interventi sistematici e concreti di organizzazione di lavori pubblici e mobilità autonoma e assistita. Di interventi se ne sono fatti e molti sono da progettare, ma è l’impostazione di città fruibile e agibile che va definitivamente realizzata. Sarà fondamentale il ruolo di vigilanza, monitoraggio e sollecitazione che ci derivano da organismi che abbiamo varato o sviluppato nella scorsa legislatura ed hanno ben iniziato il loro ruolo come la II commissione e il Garante per le Persone Disabili.
2. Le strategie di sostegno all’occupazione e alla partenza di piccole ma importanti esperienze imprenditoriali in nuove economie basate sull’innovazione tecnologica deve essere rafforzata ad ogni livello e con ogni sforzo dal centrosinistra. In questo quadro va inserita la ricerca del lavoro anche delle persone con disabilità. La riserva di posti
destinati a persone portatrici di handicap è una importante conquista che va difesa e resa concreta.
3. La nostra città sposando la sua grande vocazione di città solidale e di città turistica non parte da zero. Ma il centrosinistra vuole che assolutamente tali primi passi fatti anche trovando partenariati internazionali attraverso progettazioni europee, diventano sistema e pongano la città come esempio nazionale avendone le potenzialità.
4. Come centrosinistra pisan o riteniamo importante coordinare maggiormente i servizi e gli enti per assicurare un piano assistenziale personalizzato. Obiettivo è creare una rete di attività che oltre a sollevare minimamente il familiare nella sua condizione quotidiana garantiscono un investimento sulle capacità della persona disabile così da rendere effettive le opportunità della normativa del Dopo di Noi che vogliamo sviluppare.
5. Si, sono assolutamente d’accordo.
Un assessorato dedicato e fondi dall’Europa
La candidata civica Maria Chiara Zippel ha risposto così al questionario Anmic.
I. Una città che non tutela le sue fasce sociali più sensibili è una città che non può avere sviluppo. Serve un quadro dettagliato delle zone inaccessibili alle persone diversamente abili, dopodiché è necessario dare il via agli interventi. In primis faremo una ricognizione di tutti i camminamenti pedonali, e laddove verranno riscontrate criticità lavoreremo in tempi brevi per eliminarle. Lo stesso deve essere fatto col trasporto pubblico. L’Unione Europea è molto attenta per ciò che riguarda l’eliminazione delle barriere architettoniche e molte opere possono essere realizzate attraverso l’intercettazione di fondi europei.
2. Proporremo sgravi fiscali a chi darà lavoro a una persona con disabilità, ma prima, con l’aiuto delle numerose associazioni del territorio che garantiscono sostegno e ascolto ai disabili, stileremo un elenco dettagliato degli uomini e delle donne in cerca di lavoro. Una volta ottenuta la mappatura delle maestranze a disposizione saremo in grado di creare corsi di formazione.
3. Il turismo diventa accessibile quando Pisa diventa accessibile. Un turista disabile non ha necessità differenti da un Pisano disabile. Miglioriamo la nostra città a livello infrastrutturale e ne gioveranno tutti.
4. Istituiremo un assessorato per anziani e disabili. Bisogna prima di tutto tracciare un bilancio, per capire dove intervenire e con quali modalità. Attraverso il recupero degli immobili abbandonati, di proprietà del Comune, in una seconda fase, realizzeremo strutture dove i ragazzi e le ragazze con svantaggi psico-motori potranno imparare un mestiere. Il tema del “dopo di noi” è una grande lacuna a livello di politica nazionale, ma se partiamo da una rete di strutture efficienti, saremo pronti a coprire tutte le necessità quando ce ne saràbisogno.
Un piano quinquennale contro le barriere
Queste le proposte del candidato civico Antonio Veronese.
I. Voglio redigere un “Piano di accessibilità” quinquennale, che diventi uno strumento di programmazione a medio termine nella lotta alle barriere architettoniche. Due i pilastri del nostro intervento: stanziamento di fondi realmente consistenti e attrazione di fondi europei; no interventi posticci o soluzioni di ripiego ma progettazione degli accessi agli edifici pubblici. Sull’edilizia popolare dobbiamo ingran dire il parco immobiliare accessibile ai cittadini disabili.
2. Mi risulta che il Comune abbia delle posizioni scoperte per i posti di lavoro riservati a lavoratori con disabilità. Sicuramente garantiremo una corsia preferenziale per saturarli nel momento in cui ci saranno occasioni di nuovi impieghi.
3. Credo che il turismo sia l’unico settore che offre la possibilità di liberare in città una ricchezza enorme e in breve tempo. Il turismo accessibile è, in termini economici, una importante nicchia da sviluppare. Turismo accessibile vuol dire possibilità di raggiungere la Torre in modo agevole dalla zona di sosta dei bus con mezzi elettrici appositi prenotabili il giorno precedente da parte dei tour operator, interventi di accessibilità per il sistema museale cittadino, incentivi economici alle attività commerciali che investono per abbattere le barriere architettoniche, itinerari “garantiti ” in centro.
4. Occorrono impegni precisi in materia di “dopo di noi”, la legge si sta rivelando insufficiente. Una proposta: potenziare i fondi a disposizione per la disabilità riducendo quelli messi a disposizione di emergenze che non riguardano i pisani.
5. Mettersi nei panni e dal punto di vista di chi deve affrontare una prospettiva diversa dalla propria è qualcosa di utilissimo alla propria crescita come persona e alla crescita della propria consapevolezza. Per cui dico di si, anche senza l’occasione delle elezioni.
Programmi, idee e obiettivi
su un tema che riguarda tutti i cittadini
Come annunciato nei giorni scorsi il Tirreno ha dato la propria disponibilità a illustrare, tramite un questionario distribuito dall’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili di Pisa tra i candidati sindaco, i diversi progetti e le varie proposte di ciascun aspirante primo cittadino in materia di disabilità. Un percorso condotto direttamente da Anmic che ha prodotto 9 questionari compilati su 10 candidati in totale. L’associazione ci ha fatto sapere che «seppur contattato più volte il candidato Paolo Casole non ci ha fornito il suo punto di vista sulla tematica». L’articolazione delle risposte fornite dai candidati ad Anmic era naturalmente più ampia nei contenuti rispetto alla sintesi che vi proponiamo di seguito e che rende comunque l’idea dell’attenzione che tutti, indistintamente, intendono prestare a tematiche di assoluto rilievo sociale con implicazioni, sul piano della qualità della vita, certamente di respiro generale. Una città a misura di persone diversamente abili e sicuramente una città migliore per tutti. «Il tema della disabilità è e deve essere un tema centrale per ogni amministrazione – ha detto nei giorni scorsi la presidente provinciale dell’associazione, Annalisa Cecchetti – e Anmic ha voluto che ogni partito e lista civica che parteciperà alle elezioni dello giugno faccia delle riflessioni su questo argomento e prenda anche impegni precisi nei confronti dei cittadini».