Base a Coltano: il Pd pisano tra amnesia, ipocrisia e malafede

La presa di posizione del Pd pisano in merito al progetto di devastazione di Coltano e del Parco di San Rossore con una nuova mega base militare è un misto di ipocrisia e malafede, con cui si continua a prendere in giro la cittadinanza.

A pensare, portare avanti e approvare questo progetto è stato il Ministero della Difesa, per mano del Ministro Lorenzo Guerini, esponente di punta del Partito Democratico. A firmare il decreto con il via libera all’opera finanziata con i soldi del PNRR è Mario Draghi, Presidente del Consiglio, sostenuto dal Pd. Ad attivare una procedura che ignora la cittadinanza, gli enti locali e lo stesso Ente Parco è il Governo di cui il Pd è uno dei maggiori azionisti.

A governare la Regione che da un anno conosce questo progetto e per un anno lo ha tenuto nascosto è il Pd con il Presidente Eugenio Giani, che continua a tacere.

Il silenzio e l’inerzia del sindaco Conti, appartenente a quella Lega con cui il Pd è alleata a livello nazionale nel Governo Draghi, sono vergognosi, come denunciamo da giorni, ma è ipocrita e in malafede la denuncia del Pd pisano.

Risulta intollerabile leggere nella nota del Partito di Enrico Letta che il progetto è stato reso pubblico da “indiscrezioni della stampa”.

Si continua a mentire o, se non si sa cosa fa il proprio partito sul territorio, è il caso di dimettersi in massa.

Ma non finisce qui l’ipocrisia del Pd che, ricordiamo, ha dato il via libera con il Governo Gentiloni al potenziamento di Camp Darby nel 2017 permettendo anche in quel caso la devastazione del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli: questa forza politica sostiene che la presenza della nuova base nel nostro territorio sarebbe positiva, definendola parte della nostra identità. Sarà semmai parte dell’identità del Pd che aumenta le spese militari e toglie l’Iva alla vendita di armi, non certo di quella tradizione pacifista e contro la guerra che da sempre ha contraddistinto Pisa.

Ma la malafede del Pd non si ferma. Nella nota si apre, infatti, la strada a possibili ridimensionamenti o compensazioni, per poi arrivare a proposte ridicole come lo spostamento ad Ospedaletto cercando di riesumare il vecchio “progetto caserme”, altra mega operazione di speculazione a favore dei militari, completamente sorpassata dalla svendita delle caserme Artale e del Distretto 42 per operazioni speculative. La logica delle compensazioni e delle riduzioni del danno rientra nel mantenimento di una chiara prospettiva: quella di non cambiare la sostanza dell’aggressione del cemento e, in questo caso, quella di un forsennato consumo di suolo a favore della guerra.

Dica il Pd piuttosto quanti sono le centinaia di milioni di euro che il suo Partito e Governo intende stanziare per questo progetto! Guerini, Giani e il Pd rendano pubblico il progetto tenuto segreto per un anno!

Noi lo diciamo con chiarezza: siamo assolutamente contrari che risorse del PNRR si utilizzino per nuove infrastrutture militari, non esiste alcuna riduzione accettabile né alcuna compensazione possibile, la cui logica deve essere rifiutata in toto. La tutela di un territorio non può essere ridotta ad uno scambio di figurine. Qui è in gioco l’idea di Paese, di come si utilizzano le risorse pubbliche, di quale economia si vuole avere per il territorio, di quale futuro per la nostra città, che sempre più viene trasformata in una piattaforma logistica per la guerra e circondata da cemento armato.

Se il Pd fosse contrario a questa proposta, non avrebbe difficoltà a dimostrarlo con fatti concreti, a partire dalla cancellazione del progetto da parte del proprio Ministro.

Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista

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