Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le dichiarazioni del segretario nazionale del Pd Enrico Letta secondo il quale grazie al PD il progetto di base militare che il ministro del PD Guerini voleva fare all’interno del Parco di di San Rossore, e precisamente cementificando 70 ettari di zone agricole a Coltano, a e a cui il Presidente del Consiglio Draghi, sostenuto dal Pd, ha dato il via libera lo scorso mese, non si farebbe più sono l’ulteriore dimostrazione di una forza politica che fa della menzogna uno degli strumenti per sostenere le politiche di militarizzazione del nostro territorio.
Se non fosse una evidente bugia, Letta stessa si dovrebbe dimettere subito visto che non sa neanche quali sono le scelte strategiche sulla sicurezza nazionale che il suo partito e il suo Governo portano avanti. Ma è evidente che non è così e che si tratta della ennesima maldestra manovra propagandistica per cercare di arginare una protesta popolare sempre più diffusa che in questi mesi ha scoperto e bloccato i piani del suo partito per devastare il nostro territorio.
Ad oggi il progetto della nuova base è saldamente in piedi con ben due decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri per realizzarla, come sono saldamente in piedi i 190 milioni che il governo vuole sottrarre al fondo di coesione, come è in piedi la proposta del Borgo di Coltano come luogo dove “rigenerare” edifici pubblici per consegnarli alla “ecostruttura” per la guerra.
Il Movimento no base con la straordinaria manifestazione del 2 giugno a Coltano ha detto invece chiaramente no a questa nuova infrastruttura militare né a Coltano né altrove, richiedendo che i 190 milioni di euro siano utilizzati per le vere priorità sociali del nostro territorio. Letta insieme con il centro destra rilancia e tiene fermo il punto sul fatto che la base invece si farà. Anzi Pd e Lega definiscono questa una opportunità economica per il territorio, confermando che militarizzazione e cementificazione sono i pilastri della loro proposta di rilancio per il paese. Addirittura si arriva al paradosso per cui un altro esponente del Pd, che non sappiamo se Letta conosca, il Presidente della Regione Giani ingaggia con il sindaco leghista Conti una gara fra territori per chi si deve accaparrare la base.
Dall’inizio di questa storia abbiamo sentito solo bugie omissioni e prese in giro, Letta rimane su questo solco. Per lui e il suo partito la base si farà per noi no. L’alternativa è chiara.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista
Ciccio Auletta, consigliere comunale “Diritti in comune” (Pisa)
Giovanni Bruno, segretario PRC Pisa