Ancora una volta smascheriamo attraverso una azione costante e determinata di trasparenza tutte le bugie che le istituzioni governate tanto dal centrodestra quanto dal centrosinistra stanno raccontando per edulcorare il patto che hanno trasversalmente siglato a favore di una economia di guerra e di una ulteriore militarizzazione con la realizzazione della nuova base militare nel nostro territorio, dando l’ennesimo schiaffo alla cittadinanza e alla sua partecipazione nelle decisioni.
Nella giornata di ieri abbiamo fatto un accesso agli atti per avere il verbale della riunione del tavolo interistituzionale che si è svolta a Roma lo scorso 6 settembre e anche il progetto che è stato illustrato. Ad ora ci è stato consegnato dalla amministrazione comunale solo il verbale, per cui in primo luogo chiediamo che sia immediatamente reso pubblico lo studio di prefattibilità tecnica dai rappresentanti degli enti presenti al tavolo, su cui Conti, Giani, Angori e Bani hanno già espresso unanimemente parere favorevole.
Dalla analisi del verbale emergono fatti di grandissima rilevanza che però sono stati omessi in questi giorni. Il primo riguarda le tempistiche per i primi pronunciamenti sul progetto. Infatti è stato deciso dalle istituzioni che entro il 18 settembre, cioè tra dieci giorni, dovrà essere acquisito il parere del Comitato del Parco. Una evidente quanto inaccettabile accelerazione su una decisione cosi dirimente, saltando qualsiasi confronto democratico dentro le articolazioni stesse del Parco e nei consigli comunali della Comunità del parco stesso. Una spinta in avanti connessa alla strategia di aver nominato un Commissario straordinario, l’ingegner Sessa, ora presidente del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici: notizia fino ad ora mai emersa pubblicamente.
A questo si aggiunge che siamo davanti ad operazione di greenwashing tanto indecente quanto infondata. La base sarà realizzata quasi integralmente all’interno del Parco, realizzando nell’area CISAM sia nuove abitazioni che altre strutture per le attività logistiche, operative e addestrative del GIS e del primo reggimento Tuscania. Tutto questo non potrà che avere un impatto negativo sul Parco con un aumento del carico urbanistico e del transito di veicoli su tutta l’area circostante, che si ripercuoteranno inevitabilmente sui delicati ecosistemi presenti. Nel documento si smentisce anche la tesi del consumo di suolo zero: si costruiranno nuovi edifici, ma non necessariamente dove erano i precedenti, e infatti si legge che cercheranno di limitare “il più possibile” il consumo di suolo, cosa ben diversa. A questo si aggiunge il progetto sull’area di Pontedera, figlia della spartizione degli interessi economici tra centrosinistra e centrodestra, con la realizzazione di una nuova pista di addestramento a cui consegue la cementificazione di un area ora verde.
Inaccettabile è al riguardo la farsa della logica delle compensazioni che rifiutiamo in toto. Per noi l’unica compensazione è che la base non sia fatta e che quelle risorse arrivino al nostro territorio per le vere priorità sociali ed ambientali. Lo smantellamento del reattore nucleare in questa ottica non può essere spacciata come compensazioni, in quanto già da anni il Governo avrebbe dovuto provvedere.
Inoltre il grande annuncio sul recupero degli edifici dismessi a Coltano si scontra con una realtà diversa che emerge chiaramente dal verbale. In primo luogo quelle strutture destinate a presunti “fini museali ed educativi”, non saranno gestite da adeguati soggetti civili, ma dall’Arma stessa dei carabinieri, e in secondo luogo, non ci sono fondi per questi interventi e si dice esplicitamente che devono ancora essere quantificate e individuando anche il canale dal quale reperire le risorse necessarie.
Infine non c’è una parola su i costi complessivi connessi a questa nuova proposta progettuale . Da parte nostra chiederemo subito una discussione in consiglio comunale, e sosterremo tutte le mobilitazioni per bloccare questa infrastruttura militare.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: una città in comune – Unione Popolare