Nella giornata di oggi abbiamo inviato al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e al Commissario straordinario nominato dal Governo per la realizzazione della nuova base militare nel cuore del Parco di San Rossore una lettera per avere tutte le informazioni e i documenti rispetto al coinvolgimento dello stesso Ministero delle Infrastrutture su questa nuovo impianto di guerra che si vuole fare nel nostro territorio.
Infatti nel verbale siglato lo scorso 18 ottobre dal tavolo interistituzionale a cui erano presenti anche il Sindaco di Pisa Michele Conti, il Presidente della Regione Eugenio Giani e il Presidente del Parco di San Rossore, Lorenzo Bani, si legge che: “si avvierà sia la progettazione dell’opera con finanziamenti del MIT già disponibili sia la procedura interministeriale (Difesa – MIT), finalizzata alla individuazione delle fonti di finanziamento, necessario alla realizzazione della nuova sede dei citati reparti dell’Arma dei Carabinieri all’interno delle aree del Demanio Militare della già preesistente caserma del CISAM”.
Da qui la richiesta di informazioni e accesso agli atti che abbiamo inviato. In particolare abbiamo chiesto al Ministro Salvini e al Commissario straordinario Chessa di sapere: 1) a quanto ammontano i finanziamenti già disponibili del Ministero delle Infrastrutture; 2) a quale capitolo di spesa afferiscono questi finanziamenti; 3) per quali parti della realizzazione della nuova base si intende finanziare la progettazione.
Prosegue così senza sosta il nostro lavoro per la trasparenza su questo progetto e di informazione nei confronti della cittadinanza, cosa che invece nessuna delle istituzioni, a partire da quelle locali, in tutti questi mesi hanno garantito.
Rilanciamo la nostra ferma e coerente opposizione alla realizzazione di una nuova base militare che con l’appoggio trasversale del centrodestra e del centrosinistra si intende fare nel cuore del Parco devastandolo e con l’obiettivo di rafforzare Pisa come polo strategico delle operazioni militari del nostro paese, spendendo decine di milioni di euro per l’economia di guerra. Non è un caso che al riguardo non sia stata fornita alcuna cifra sul costo complessivo dell’opera, per la quale, come si legge, sempre nel verbale dello scorso 18 ottobre, si cercheranno i soldi nella legge di bilancio dello Stato che tra qualche settimana arriverà in parlamento. Per questo monitoreremo con attenzione gli schemi della manovra per capire se il Governo metterà nel capitolo del Ministero della Difesa queste risorse e a quanto ammonteranno.
Per noi non ci sono zone franche né spazi buoni per questa base militare. E lo diciamo dal primo minuto per l’enorme impatto che avrebbe su un territorio già saturo di strutture militari, lo diciamo perché queste risorse pubbliche si devono utilizzare per le priorità sociali di questa città (scuola, casa, lavoro, transizione ecologica) e non per costruire una infrastruttura per la guerra. Lo diciamo perchè pensiamo che ci sia un collegamento inscindibile tra questione democratica, pace e ambiente.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare