Base militare nel Parco di San Rossore e a Pontedera: Opacità nell’opacità. Inviata segnalazione al responsabile per la trasparenza del Ministero della Difesa per la mancata pubblicazione di alcuni documenti necessari per l’affidamento degli appalti

Nelle scorse settimane abbiamo scoperto e reso pubblica la determina n. 155 del 10 Settembre 2024 del Direttore Generale del Genio Difesa, generale Gambardella, con cui il ministero della Difesa ha affidato le indagini preliminari e lo studio di fattibilità economica per Realizzazione della Nuova Sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri – I lotto al Cisam (Pisa). L’importo dei lavori ad oggi previsto per il primo lotto è pari a € 250.810.183,56, un quarto di miliardo di euro per realizzare una nuova, devastante, quanto inutile, infrastruttura militare. L’opera è stata inserita all’interno della “Procedura aperta ex art. 60 del D.Lgs. 50/2016 per l’affidamento di n. 32 servizi di ingegneria per la verifica preventiva della progettazione ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs. 50/2016, tramite accordo quadro completo con più operatori economici senza riapertura di confronto competitivo, suddiviso in 3 lotti” pubblicato in data 30-06-2023, avente come stazione appaltante GENIODIFE. Sul sito del Ministero appare in chiaro tutta la documentazione relativa a tutte le opere portate avanti dal Ministero della Difesa, ma manca invece quella relativa al progetto della nuova base militare che si vuole realizzare nel Parco di San Rossore e a Pontedera.

Per questo ci chiediamo e chiediamo ai Ministeri competenti, come mai gli unici documenti che mancano nella sezione, preposta alla trasparenza degli appalti pubblici, relativa all’accordo quadro sono quelli del progetto pisano? Cosa ha di tanto segreto rispetto alle altre opere?

Abbiamo cosi inviato nella giornata di mercoledì 20 novembre una segnalazione al responsabile della Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza del Ministero della Difesa (RPCT), dott. Ammiraglio Ispettore Capo aus. rich. Dario d’AQUINO, chiedendo di procedere procedere all’ integrazione della documentazione del lotto 3 con tutti i documenti relativi al progetto di Pisa, segnatamente “Realizzazione Nuovo Centro Polifunzionale Gis – 1^Rgt Tuscania Arma Dei Carabinieri – Area CISAM– I lotto” e relativa pubblicazione, nel rispetto degli obblighi di pubblicazione di cui al d.lgs. n. 50/2016 (disciplina in vigore per l’accordo quadro) e il d.lgs. n. 33/2013.

Ricordiamo che per questo progetto sono già stati impegnati 6,7 milioni di euro per le indagini preliminari e piano di fattibilità tecnico-economico (PFTE), presi dal capitolo 7120/20 di spesa in dotazione al Ministero della Difesa per “spese per la costruzione … delle infrastrutture militari”, e con una determina simile di pochi giorni precedenti sono stati impegnati altri 1,5 milioni di euro per la Verifica della Progettazione (necessaria a norma di legge per gli appalti pubblici), per un totale di 8,2 milioni di euro solo per avviare la progettazione del primo lotto. A queste risorse poi andranno aggiunte quella per la progettazione definitiva ed esecutiva, ad oggi non ancora affidate.
La mancanza di trasparenza e di comunicazione è una delle note che contraddistinguono la realizzazione della nuova sede dei reparti speciali dei carabinieri: anche durante i lavori parlamentari di discussione del Dl infrastrutture di questa estate, il commissario straordinario è stato il grande assente: mentre i suoi colleghi delle tante grandi opere previste in Italia, hanno relazionato sullo stato dei lavori, l’unico che non ha illustrato cronoprogramma e relazione è stato proprio Massimo Sessa, che è anche Presidente dei Lavori Pubblici.

Il Governo per portare avanti in fretta l’opera ha cos’ inserito il progetto della Base Militare Pisana in un appalto che era già stato bandito nel 2023 e scalza l’ “Ammodernamento Comprensorio del Logistico di Torricola”, ovvero un lotto di residenze militari nella periferia romana. In questo modo si accelerano i tempi e al contempo si continuano a tenere nascosti i dettagli delle richieste relative all’opera che attualmente non sono disponibili nel capitolato dell’appalto pubblico presente sul sito del Ministero della Difesa, a differenza di tutti gli altri interventi inseriti in questo accordo quadro.

La nostra segnalazione al responsabile per la prevenzione della corruzione e per la Trasparenza del Ministero della Difesa vuole servire a fare ancora una volta chiarezza su questo progetto su cui chi governa a livello nazionale, regionale e locale continua a provare a mantenere il segreto ed è un ulteriore tassello nella battaglia per la trasparenza che portiamo avanti insieme con il Movimento No Base da 2 anni.

Diritti in comune: Una città in comune – Partito della Rifondazione Comunista

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